Valanga killer: ecco l’elenco degli incidenti mortali dall’inizio dell’anno
Le notizie si aggiornano all’ultima tragedia mortale della neve, quella della valanga in Valle Aurina costata la vita a sei persone (cinque italiani e un austriaco). Ma mentre ancora ci si deve riprendere da quest’ultimo choc, dal triste elenco degli incidenti sulla neve causati dalla furia devastatrice della natura si evince che la tragedia della slavina mortale delle ultime ore non è stata l’unica tragedia della neve del 2016. Ecco in rapida sintesi, l’elenco di quanto fin qui accaduto ad altra quota.
Valanga killer, il triste elenco del 2016
1) E allora, lo scorso 3 gennaio, per esempio, due alpinisti lituani sono morti dopo essere stati travolti dal una valanga nella zona dell’Argentiere, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco. L’incidente si è verificato a circa 3.200 metri di quota.
2) Un paio di giorni dopo, due sciatori sono morti sotto due diverse valanghe in Savoia (Francia).
3) In Val d’Isere, al confine con l’Italia, uno spagnolo di 37 anni è stato trovato tardi dai soccorritori: senza Artva (l’apparecchio per la ricerca di dispersi sotto slavina) sciava con tre connazionali in una pista chiusa.
4) Nel pomeriggio dello stesso giorno un trentenne ceco è stato travolto da una valanga staccatasi al suo passaggio a Saint-Colomban; lo zaino airbag non è stato sufficiente a farlo galleggiare sulla massa di neve.
5) Il 6 febbraio sul Wattener Lizum, nel Tirolo austriaco, una mega-slavina ha travolto 17 scialpinisti della Repubblica ceca, uccidendone cinque. E’ morto anche un cane labrador che faceva parte della comitiva.
6) E ancora, qualche giorno fa un altoatesino di 33 anni, Siegfried Rainer di eCampo di Trens,è morto sotto una valanga mentre praticava scialpinismo nei pressi di Thalkirch nel cantone svizzero dei Grigioni; sotto la valangaha perso la vita anche il compagno di escursione, uno slovacco di 29 anni. Il servizio Meteomont ogni anno rinnova le sue raccomandazioni a tutti gli appassionati di montagna: l’attività escursionistica deve essere sempre commisurata con un certo margine alle proprie capacità tecniche e psico-fisiche nonché all’esperienza posseduta; prima di intraprendere qualunque attività informarsi sulle condizioni meteo in atto e previste; fornirsi di un adeguato equipaggiamento e per il fuori pista Arva sempre al seguito; rinunciare se il proseguimento dell’escursione impone rischi per sé o per i propri compagni.