Addio a Enrico di Luciano, Siracusa saluta il politico poeta e gentiluomo
Venerdì, 1 aprile 2016, Enrico di Luciano e’ spirato, nella sua casa di Ortigia-Siracusa , fra le braccia di sua moglie Lela e dei figli, Sebastiano e Francesco, che avvolgiamo idealmente in un affettuoso e solidale abbraccio. ” Siracusa perde un pezzo di cuore “, dichiara il CdA dell’INDA, Istituto Nazionale del Dramma antico, di cui era consigliere ed animatore impareggiabile. Un pezzo di cuore, un lembo dell’anima, un nutrimento dell’intelligenza abbiamo perso noi, suoi fraterni amici e quanti lo hanno seguito ed apprezzato, non solo a Siracusa. Perché era ” era un uomo di cultura, innamorato della sua città “, ha sottolineato il Sindaco. “Esempio di rettitudine, di eleganza e di rispetto per le istituzioni“. Gentiluomo autentico, cittadino attivo e partecipe animo ardente e mente feconda, professionista e politico eccellente, integerrimo e generoso, saggista, Enrico di Luciano ha lasciato nei vari campi in cui si è impegnato testimonianze preziose e indelebili. Avvocato, e’ stato apprezzato consulente della Banca d’Italia. Uomo di cultura, ha fondato l’Associazione amici dell’INDA, di cui era Presidente e motore instancabile e promosso numerosi convegni di vari argomenti e di altissimo livello. Politico, fu dirigente giovanile, Segretario federale, Consigliere comunale e membro della Direzione Nazionale del MSI e di Democrazia Nazionale. Sotto la guida di Enrico di Luciano il MSI conseguì a Siracusa, negli anni ’70, il massimo risultato elettorale della sua storia. Così anche, in seguito, Democrazia Nazionale. Tre libri in particolare riassumono il senso della vita di Enrico di Luciano: Una tesi per una provocazione (2004), con prefazioni di Pietro Cerullo e di Domenico Mennitti; Politicamente corretto (2010), con prefazione di Pietrangelo Buttafuoco; A carte scoperte, con prefazione di Roberto Cafiso. ” Dove emergono – commenta Primo Siena– i ricordi del suo audace e sempre intelligente impegno politico condotto con una inimitabile coerenza che si proiettava sul futuro: pagine finissime, che rievocano la sua dedizione al bene comune, e dove Enrico rivela il suo animo di poeta che, sull’esempio di Jose’Antonio Primo de Rivera, coltiva la * poesia che promette*”.