Dal 6 aprile il cinema francese si mette in mostra in otto città d’Italia

1 Apr 2016 19:22 - di Redazione

Torna a Roma dal 6 all’11 aprile “Rendez-vous. Nuovo cinema francese” la rassegna di film transalpini giunta alla sesta edizione. Un festival definito di «rinascita» dalla direttrice artistica Vanessa Tonnini, dedicato alle storie e ai volti del cinema francese contemporaneo, dal carattere «polifonico, diversificato nei generi come nei contenuti». Più di trenta titoli, per ogni tipo di platea. Accanto al cinema d’autore e indipendente ci sarà spazio, infatti, anche per la produzione popolare dai grandi incassi. A Roma saranno ospitati in quattro sedi: novità eanteprime al Cinema Fiamma, i temi della famiglia all’Istituto di San Luigi de’ Francesi, l’omaggio alla regista Solveigh Anspach a Villa Medici e le masterclass e gli incontri professionali alla Casa del Cinema.

La rassegna sul cinema francese toccherà otto città italiane

Dal 7 aprile all’8 maggio, dopo la partenza nella Capitale, il festival sarà itinerante e toccherà, con focus e inviti speciali, le città di Bologna, Napoli, Palermo, Torino, Milano, Lecce e, da quest’anno, Firenze e Bergamo. Madrina dell’edizione 2016 è Chiara Mastroianni, una delle più importanti protagoniste del cinema francese negli ultimi anni. Dragoslav Zachariev, addetto all’audiovisivo dell’Ambasciata di Francia in Italia, ha ricordato «il record ottenuto nel 2015 dal cinema francese; un incremento del 26% rispetto all’anno precedente con 226 film prodotti in Francia, 100 milioni di biglietti venduti nel mondo, il 20% delle entrate grazie al cinema di animazione». Per il terzo anno consecutivo, infatti, il cinema francese celebra i suoi migliori risultati all’estero degli ultimi vent’anni, superiori persino a quelli riscossi all’interno delle frontiere nazionali. «Soprattutto in un momento come questo – ha detto Claire Raulin, ministro consigliere dell’Ambasciata francese in Itali – il cinema francese influenza lo sguardo sul nostro Paese e sui nostri valori». «Lo fa attraverso il racconti di realtà che, a differenza dell’evento eclatante, spesso non conosciamo – ha aggiunto Vanessa Tonnini – perché fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce».

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