Giachetti, avvilito per i sondaggi, torna in ginocchio da Sel: «Vi aspetto»
Più che un’apertura è un corteggiamento sfacciato. Roberto Giachetti, candidato ufficiale del Pd nella corsa al Campidoglio, non digerito dalla sinistra interna, lancia l’ennesimo appello ai compagni di Sel, che finora hanno risposto picche al vicepresidente della Camera di provata fede renziana. In nome del riscatto di Roma Giachetti chiede uno sforzo comune e la ricomposizione della sinistra divisa («possiamo governare insieme).
Giachetti corteggia Sel
«Quando ho deciso di candidarmi alle primarie ho rivolto un appello a Sel perché sono convinto che possiamo fare un buon lavoro insieme per risolvere i problemi di Roma ma ho ricevuto insulti e schiaffi Ho l’impressione che la classe dirigente di Sel voglia alzare un muro ma io non mi arrendo e tengo tutti i canali aperti». Intervistato dal Tempo Giachetti non molla e conferma la posizione di qualche giorno fa quando aveva esplicitamente chiesto a Sinistra e libertà di ritornare all’ovile. Per fare breccia il candidato dem si appella alla logica del “voto utile” (che si disperderebbe con l’appoggio di Sel a Stefano Fassina, anche lui in pista) e alla necessità di discutere di questioni concrete, asili nido, patrimonio comunale, campi rom. «Ad ogni modo sia chiaro che al momento del ballottaggio non ci sarà alcuno scambio, non farò accordicchi sotto banco», avverte Giachetti in uno scatto di orgoglio nella delicata partita della composizione delle liste.
Ballottaggio a rischio
L’ex radicale, che per ora può contare su tre liste (quella del Pd, una civica e una dei radicali “tendenza Bonino”), sa bene che da orfano dell’area alla sinistra del Pd potrebbe non superare il primo turno. «In una battaglia così complicata, dove ci sono tre candidature che si equivalgono, un’altra candidatura a sinistra mi impedirebbe di arrivare al ballottaggio. Non sarebbe una novità, è quello che è già successo in Liguria e altrove». Nessuna risposta per ora da parte di Sel, tranne quale paletto come condizione per aprire la discussione: «la valorizzazione delle esperienze degli amministratori e della consiliatura precedente», spiega Paolo Cento, segretario romano di Sel, poco sensibile al tema dell’unità della sinistra «perché la città è lacerata dalla cacciata di Marino». In soldoni per aprire la discussione Sel chiede la ricandidatura degli ex consiglieri comunali.
«Non credo ai sondaggi
E i sondaggi dai quali risulta tallonato da Giorgia Meloni dietro la candidata grillina Virginia Raggi? «Non li seguo e non mi sembrano molto attendibili, non fosse altro perché il 60 per cento dei romani è ancora indeciso», dice Giachetti che non nasconde una forte preoccupazione per l’astensione: «La disaffezione nei confronti della politica è una grandissima preoccupazione per chi fa il mio mestiere».