Matteoli: «Con la coalizione unita a Roma si può giocare per vincere»
Altero Matteoli, lei è stato incaricato delle ultime trattative per far convergere Forza Italia su Giorgia Meloni in segno di unità. Le cose sono andate diversamente. Come si sente? «Dispiaciuto. Ed è normale anche per la mia storia: ho fatto quattro volte il ministro e l’ho fatto grazie alla coalizione. Quindi caldeggio, soprattutto ora che entrerà in vigore una legge che obbliga a stare insieme, l’unità: se rompiamo la coalizione già a Roma non so come possiamo fare», spiega l’ex ministro a “Il Tempo“.
Matteoli: “Non credo ai cerchi magici”
«Credo che Berlusconi abbia sbagliato, ma ha sbagliato lui. Non credo ai cerchi magici. Credo che il leader abbia fatto una scelta conseguente al comportamento di Salvini e della Meloni, quindi tutte le attenuanti possibili però i leader devono avere la forza anche di superare certe cose e andare alla ricerca di ciò che è meglio». Ma questo cerchio magico esiste o no? «Senta, io non l’ho mai visto. E frequento spesso casa Berlusconi. Però evidentemente qualcosa c’è, dato che tutti ne parlano. Che un leader abbia dei consiglieri non mi sembra però scandaloso, l’importante è che siano all’altezza. Ribadisco: quando Berlusconi decide, decide lui».
“Tajani non voleva nemmeno Bertolaso, ma Alfio Marchini”
Eppure fino a poco tempo era lei, vecchia guardia missina, uno dei consiglieri. «Io in questi giorni sono stato contattato spesso da Beriusconi. Oggi ne vengono citati altri. I risultati sono questi: il disastro di Roma». A questo punto immagino che non ha visto nemmeno l’asse del Nord (pro-Meloni) e quello del Sud (pro-Marchini)… rìde «Questa invece è un’invenzione che ha un nome e un cognome: Antonio Tajani. La verità è che per una combinazione si sono trovati Romani, Toti d’accordo, come me, sul fatto di tenere insieme la coalizione, mentre Tajani voleva una scelta diversa. Attenzione, Tajani non voleva nemmeno Bertolaso, ma Alfio Marchini. Tra i due litiganti, Berlusconi ha picchiato nel mezzo». Lei sa bene che con Meloni si arriverebbe almeno al ballottaggio. «Con la coalizione unita a Roma si può giocare per vincere». Dica la verità: Bertolaso è competitivo? «Non è in discussione l’uomo. Conosco bene Guido, lo stimo molto. Ma da solo ha poche possibilità. Detto ciò sono un uomo di partito. Darò una mano. Speriamo che avvenga una specie di miracolo. Anche se io, si sa, sono poco credente…».