Matteoli sulle candidature a Roma: “Si corre col più forte. Uniti. Per vincere”
Le ragioni della politica seguono percorsi fluidi. O meglio, per citare letteralmente quanto dichiarato dal senatore di Forza Italia Altero Matteoli in un’intervista a Qn a proposito del dibattito interno al centrodestra sulle candidature a sindaco della capitale, percorsi “liquidi”.
Matteoli e il “sostegno” alla candidatura della Meloni
“Il sostegno a Giorgia Meloni? La politica è una scienza liquida” ha sostenuto Matteoli, aggiungendo anche che, “se si scoprono degli spazi vengono coperti da altri. Quindi non ci sono, o meglio non dovrebbero esserci, discussioni. Si ingoia qualche amaro sciroppo e si corre col più forte. Uniti. Per vincere e ridare un governo alla città”. Una città – Roma – abbandonata al proprio, contraddittorio, eternamente critico presente, in cui torna ciclicamente in auge lo scandalo di Affittopoli, a cui non manca masi, però, a fare da contraltare, il dramma quotidiano delle perenni liste d’attesa per un alloggio popolare. Una città che è convive con i terreni minati dei campi nomadi, a seconda delle ere amministrative spostati da un’area all’altra della capitale e dintorni, e sempre sotto scacco di un degrado imperante in grado di stringere nella sua morsa, dalle periferie al centro, l’intera città eterna, sempre più in preda alla sporcizia e sempre più vittima della criminalità, locale e d’importazione.
Il dibattito interno al centrodestra e la candidatura di Bertolaso
E così, tra opportunità strategiche, principi politici e necessità pragmatiche dettate dal contingente, l’ex ministro dei Trasporti Matteoli arriva ad estendere il discorso delle candidature capitoline a un quadro ben più ampio e complesso: “Abbiamo dato uno spettacolo che ha sfiduciato tanti nostri elettori – ha sostenuto Matteoli nell’intervista – e il bello è che tutto questo caos nasce e cresce proprio in un momento in cui anche il centrosinistra è deboluccio e diviso. Ma è possibile farsi sfuggire un’occasione così dopo che la sinistra ha devastato Roma, dopo Mafia Capitale e schifezze simili? Sono basito”. Poi, l’ultima stoccata in punta di fioretto, riservata a Guido Bertolaso. E Matteoli conclude: “Lo conosco, lo stimo, siamo amici. Ma non è il candidato ideale. Detto ciò, va solo ringraziato per aver accettato l’ingrato compito. Ottimo sindaco sarebbe, ma non ottimo candidato”. Ed ecco un altro boccone amaro – per l’ex capo della Protezione Civile stavolta – da mandare giù..
E per Brunetta “Berlusconi è ancora protagonista: non molla”
Intanto sullo stesso fronte, ma da un’angolazione diversa, Renato Brunetta ospite dietro la scrivania televisiva di In Onda, su La7 sgombera il campo dagli equivoci e dalle polemiche interne: “Dirigenti arrabbiati con Berlusconi per la vicenda Bertolaso? Leggete troppo i giornali, leggete troppo Repubblica, leggete troppo la Meli con la sua rubrica Renzi ai suoi”... Una “vaga” allusione alla macchina del fango azionata a orologeria, che poi Brunetta argomenta nel dettaglio: “Ho scritto un libro, Berlusconi deve cadere. Cronaca di un complotto. Il 25 aprile di sette anni fa, nel 2009, ad Onna, dopo il terremoto de L’Aquila, Berlusconi fece il discorso più straordinario della sua vita, fece un bellissimo intervento sulla pacificazione. Berlusconi in quel momento raggiunse il più alto consenso della storia dei leader italiani ed europei. Dal giorno dopo iniziò un attacco violento nei suoi confronti, da Noemi in giù. E ci volle lo spread – e nel mio libro racconto la storia di questo imbroglio – per farlo cadere. La caduta di Berlusconi è stata un mix tra azione giudiziaria all’interno, con incredibile intensità e con il game over di Renzi che adesso fa il garantista, e la violenza politico-finanziaria internazionale. C’è voluta questa morsa per farlo cadere. Eppure Berlusconi è ancora lì, stiamo parlando di lui, è su tutte le prime pagine. Berlusconi è sempre il protagonista della vita politica di questo Paese”.