Meloni: “Adesso basta, a Roma vinciamo anche senza Berlusconi”
«Abbiamo parlato fin troppo di alleanze, tatticismi, strategie. Per me quella fase è finita. D’ora in poi parlo solo di quello che immagino per Roma». Giorgia Meloni traccia una linea di demarcazione tra ieri e oggi. Dopo la rottura definitiva con Berlusconi, non ci saranno altri appelli all’unità. Le porte restano aperte, certo, fino al giorno della presentazione delle liste. Ma ora si cambia registro. E tra i temi messi in campo dalla candidata di Fratelli d’Italia e Lega a sindaco di Roma, mentre lascia l’ufficio del presidente dell’Anac Raffaele Cantone, c’è proprio la lotta alla corruzione: «Tutti i nostri candidati saranno sottoposti a dei corsi per contrastare questo germe. Ci auguriamo che i funzionari Anac vogliano darci una mano su questo», spiega a “il Tempo“.
“Berlusconi sappia che la gente non segue più ciecamente le indicazioni dei partiti”
Onorevole Meloni, è vero come dice Berlusconi – che senza Forza Italia siete condannati a non vincere mai? «Riparliamone dopo il 5 giugno, sarà il primo turno delle amministrative a dire se ci sono i margini per vincere comunque. Ma Berlusconi sappia che la gente non segue più ciecamente le indicazioni dei partiti, specie quando sembrano insensate. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per tenere compatta la coalizione, facendo appelli di ogni genere. Ma evidentemente c’è chi preferisce impuntarsi rischiando di fare un favore a Renzi». L’accordo era fatto. Chi l’ha sabotato? «Non è più il tempo delle ricostruzioni. La querelle è tutta intema a Forza Italia perché è in quel partito che si sta consumando un qualcosa che da fuori noi non riusciamo a capire. Ora però smetto di parlare di ciò che è stato e parlo di quello che sarà, di cosa voglio fare per Roma».
Meloni: “Le porte sono aperte fino alla presentazione delle liste”.
Spera ancora in un ripensamento? «Confermo che non farò apparentamenti all’eventuale ballottaggio. Squadra che vince non si cambia e se si crede in un’avventura lo si fa dall’inizio. Se invece qualcuno punta a farmi perdere e poi, in caso contrario, decide di chiedermi un assessorato, fa una manovra politica che non mi interessa». Ha detto che il vecchio centrodestra non c’è più. Cosa c’è ora? «Un altro centrodestra che stiamo costruendo per rappresentare i cittadini che credono nelle nostre idee e sono confusi da tutti i tatticismi degli ultimi anni. La coalizione che sosterrà la mia candidatura rappresenterà bene lo spettro ampio che vogliamo coprire. Con un limite: nessun inciucio con Renzi. Può sembrare banale ma non lo è. Pensi a tutti quelli che, plaudendo alla scelta di Berlusconi, lo hanno invitato a creare un nuovo partito di centro per sostenere il premier. Ecco, questa cosa nel nostro centrodestra non esisterà mai».