Mozione di sfiducia per decapitare la Boschi: centrodestra all’attacco
Il centrodestra è compatto nel “decapitare” la Boschi e il governo Renzi. «Questo è il dato di fondo», ha spiegato Renato Brunetta, vicecapogruppo azzurro alla Camera. «Il Movimento 5 Stelle – ha detto – è altro rispetto a noi», per cui «facciano la loro mozione, il centrodestra ha la propria». Sulla stessa linea Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Il centrodestra è compatto sulla mozione di sfiducia al governo Renzi, non solo e non tanto perché i suoi ministri a intervalli regolari vengono travolti dagli scandali ma perché è un governo fragile. In quanto tale, risponde ai poteri forti – banchieri o petrolieri che siano – e non agli interessi deboli e diffusi del popolo italiano».
Mozione di sfiducia al governo Renzi
Quanto alla vicenda emendamento del ministro Guidi, per Brunetta è ovvio che la decisione sia del governo, ma «Renzi la gioca troppo facile spiegando che lui è colui che sblocca, colui che fa, colui che cambia verso. Non è questo il punto». «Il punto è molto semplice: dentro la politica economica, dentro la politica delle infrastrutture, dentro le strategie del governo Renzi ci sono i poteri forti, c’è la finanza internazionale, ci sono le banche, ci sono le multinazionali? E se sì, in che modo. Ripeto, quando la politica è debole, quando la legittimazione democratica è debole saltano fuori e la fanno da padrone i poteri forti», ha aggiunto Brunetta. Che poi «lobbies operino da sempre nei confronti dei governi, questo è un dato di fatto. Ci sono dei governi che si fanno condizione molto, dei governi che si fanno condizionare poco, dei governi che non si fanno per nulla condizionare. Il problema è a quale categoria si ascrive il governo Renzi». «Io – ha concluso – credo che sia un governo fortemente condizionato dalle lobbies, fortemente condizionato dai poteri forti» perché «questo è sostanzialmente un governo debole dal punto di vista democratico».