Salvini: “Caro Silvio, basta discussioni. Il candidato su Roma è la Meloni”
Matteo Salvini sta per tornare a Roma: «Ma questa settimana mi fermo tre giorni. Uno solo non basta più ormai. Dobbiamo cominciare a parlare del nostro programma, dobbiamo mettere sul piatto i grandi problemi di Roma, e a confrontarci con gli elettori». Matteo Salvini, mancano meno di due mesi alle elezioni e ancora non si capisce quanti saranno e quali saranno i candidati sindaci del centrodestra. «Non voglio mettere il becco nelle faccende altrui, e non so cosa faranno gli altri partiti. Noi della Lega tempo da perdere non ne abbiamo più: questa settimana cominciamo a raccogliere le firme per la presentazione delle liste», spiega a “Il Messaggero“.
Irene Pivetti capolista di Noi con Salvini a Roma
Conferma che Irene Pivetti sarà capolista? «Certamente, Irene sarà capolista e dopo di lei ci saranno altri nomi importanti. Saranno delle belle liste e saranno in appoggio al candidato sindaco Giorgia Meloni». Quindi per lei il tempo delle trattative è finito? «Per quanto ci riguarda i dubbi sono stati sciolti da tempo: Giorgia Meloni è il nostro candidato. Stop». Però circola ancora l’ipotesi di un possibile passo indietro di Meloni e Bertolaso per favorire una convergenza unitaria di tutto il centrodestra su Marchini. «Non so e non mi interessa sapere se circolano voci simili. Per quanto mi riguarda l’ipotesi Marchini è esclusa. Del resto erano stati altri, nella coalizione, a porre un veto iniziale su di lui e magari sono gli stessi che adesso vorrebbero proporlo come candidato unico. No, le cose non funzionano così. E poi se non sbaglio molti suoi sostenitori hanno dichiarato che in un eventuale ballottaggio fra il candidato del Pd e altri voterebbero Giachetti. Di cosa dobbiamo ancora discutere?».
Salvini: “Nessun incontro con Berlusconi in programma”
Si è sentito con Berlusconi per cercare di sbrogliare la matassa? «No, è un po’ di tempo che non ci sentiamo. E non mi risulta che siano previsti incontri nei prossimi giorni con il Cavaliere». Lei non vuole incontrarlo? «L’esatto contrario. Io mi sono reso disponibile, anche recentemente, ma non posso certo autoinvitarmi a casa altrui se la mia presenza non è gradita». Dovrà ammettere che, comunque vada a finire, questo pasticcio sulle candidature nuocerà a tutto il centrodestra. «A Roma, a differenza che a Milano, le cose sono effettivamente partite male. Sui social network molti romani continuano a chiedermi di giocare per vincere, e io sono totalmente d’accordo con loro. Ma c’è una cosa che deve essere chiara: al punto in cui siamo giocare per vincere significa una sola cosa». Quale? «Che anche altri decidano di puntare su Giorgia Meloni. La quale a detta di tutti, ma proprio tutti i sondaggi, è di gran lunga quella che nell’area del centrodestra raccoglie più consensi».