Salvini a muso duro contro Forza Italia: “Se va avanti così è senza futuro”

25 Apr 2016 8:19 - di Redazione

Matteo Salvini non è ottimista sull’alleato. E non si tratta soltanto della disastrata vicenda romana. Su Roma nessuna possibilità di avvicinamento? «Il punto è un altro. Le beghe romane sono piccola cosa rispetto a quel che accade nel mondo. Le faccio un piccolo esempio: oggi è il 101esimo anniversario del genocidio armeno, un milione e mezzo di cristiani massacrati dai turchi». Perdoni: che c’entra? «In Forza Italia c’è gente che non vuole ragionare con la Lega, ma trova normale dare alla Turchia 6 miliardi». Parla di Antonio Tajani? «Certo. Ecco, io non sarò mai alleato con i servi della Merkel. E tantomeno con quelli di Erdogan», si legge su “il Corriere della Sera”.

«Se Forza Italia va avanti cosi, non ha un gran futuro…», attacca Salvini

«Si tengano Bertolaso, i suoi rom e i suoi topi. Ormai fa il paio con Razzi e i suoi gatti. Ma questa non è politica, è Crozza nel paese delle meraviglie». Nessuna possibilità neppure per Marchini? «Ma per piacere… prendo atto che esiste un centrodestra nostalgico dell’inciucio con Renzi. Che invece, è persino peggio di Monti. No, nessuna nostalgia da parte nostra…». L’accordo pareva cosa fatta. Poi, cosa è successo? «Non lo so, va chiesto a loro. Ci sono anche piccole beghe per l’assessorato. Mentre in Austria trionfano i nostri alleati del Fpoe, dimostrando che un voto del genere non è razzismo ma buon senso, con popolari e socialisti che non arrivano al ballottaggio, qualcuno frigna per la poltrona…».

Stilettata di Salvini anche alla Pascale

Pascale decide? «Credo che sia lontana dalla realtà. Il male dei giovani meridionali che scappano all’estero per lavorare non può essere Salvini. Prendermi del troglodita da una che non conosce i problemi dei ragazzi mi lascia indifferente». Ma la Lega non è sentita ancora come «nordista»? «Qualcuno non si è accorto che la Lega è cambiata. A giorni tornerò in Sicilia, Calabria e Puglia. E anche a Napoli, a casa della Pascale, dove ci si spara in mezzo alla strada e i giovani non hanno futuro. Noi seguiamo il mondo che cambia, altri restano fermi a decenni fa». L’alleanza nata a novembre è morta? «Vive a Milano, Savona, Grosseto, Bologna, Trieste… Dove c’è un candidato normale e gente normale, la quadra si trova. Ma è bene, comunque, che i nodi vengano al pettine».

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