Sanders mette ko la Clinton: «Prendi soldi da Wall Street. E su Gheddafi…»
«I miliardari non possono comprare le elezioni. E Hillary Clinton attraverso i super comitati elettorali raccoglie decine di milioni di dollari dagli interessi di Wall Street». Parte all’attacco Bernie Sanders nell’ultimo duello televisivo tra i candidati democratici alla Casa Bianca prima delle primarie di New York di martedì prossimo. Dal palco del Navy Yard di Brooklyn l’ex first lady si difende mettendo avanti il suo curriculum, di senatrice di New York prima e di segretario di Stato dopo, e accusando Sanders di non saper rispondere alle domande che esulano da quelli che sono i cavalli di battaglia della sua campagna elettorale.
La Clinton sotto attacco
La Clinton ha poi definito l’attacco ai Super Pac come un attacco al presidente Barack Obama, che fece anche lui ricorso ai supercomitati senza che questo gli abbia poi impedito di sostenere la stretta, varata con la riforma di Wall Street. «Io – ha aggiunto – ho sempre condannato cattivi comportamenti delle banche». Hillary scivola poi sui discorsi super pagati da parte di Goldman Sachs e di altri big di Wall Street, di fatto non rispondendo ai giornalisti che le chiedevano se li avesse pubblicati, come da tempo chiede Sanders. «Quando tutti lo faranno – ha poi risposto incalzata – lo farò anche io». Pronta la risposta di Sanders: «Pubblicherò tutti i transcript dei mie discorsi su Wall Street, pronunciati non per 200mila dollari né per 200 dollari, né per 2 centesimi». Sander ha confermato che nelle prossime ore rivelerà la denuncia dei redditi, come promesso: «Ma non vi eccitate – ha scherzato – si tratta di dichiarazioni molto noiose. Le prepara mia moglie».
Il nervo scoperto su Gheddafi
Per la Clinton non va meglio con la politica estera, anche su questo fronte la difesa no convince: «Non mi sento responsabile per la situazione in Libia», ha detto, anche se Barack Obama ne ha parlato come del peggiore errore dell’ex first lady. «Abbiamo fato molto per aiutare il popolo libico dopo la caduta di Gheddafi. Ma – ammette – non siamo riusciti a garantire sufficiente sicurezza. Un punto sul quale dobbiamo lavorare con i nostri alleati europei ed arabi». Bernie Sanders attacca però l’ex segretario di Stato, accusandola di aver assecondato l’idea di un cambio di regime: la stessa idea – ha precisato – che portò gli Usa in Iraq.