Sbarcati da 10 giorni e già protestano: migranti assediano chiesa a Sassari
Seconda notte all’addiaccio e secondo giorno di protesta a Sassari per un gruppo di etiopi, sbarcati a Cagliari nelle scorse settimane dopo essere stati soccorsi con altri migranti al largo delle coste libiche, che vogliono lasciare subito la Sardegna per raggiungere parenti e amici in altre regioni italiane o europee. Martedì in 25 hanno lasciato il centro di accoglienza “Il Vivaio” di Sorso e dopo sei ore di cammino hanno raggiunto Sassari, dove un gruppetto sta ancora bivaccando sul sagrato della chiesa del Buon Pastore, proprio davanti alla Questura. Cinque donne incinte sono riuscite ad ottenere i documenti e già ieri sono partite alla volta della Penisola. Gli altri, invece, dovranno aspettare le procedure per ottenere lo status di rifugiato: solo allora potranno lasciare la Sardegna.
I migranti sono stati portati a Sassari dopo lo sbarco a Cagliari
I migranti erano sbarcati a Cagliari il 14 aprile scorso, dopo essere stati soccorsi al largo delle coste libiche. Come già successo per le precedenti proteste avvenute nel capoluogo sardo, chiedono di poter lasciare immediatamente la Sardegna per ricongiungersi con i parenti che si trovano in altre città italiane ed europee. Al momento dell’arrivo al centro di accoglienza di Sorso, era stato detto loro di attendere l’iter per il riconoscimento dello status di rifugiato, ottenuto il quale avrebbero avuto i documenti e quindi il lascia passare per abbandonare l’Isola. Ma hanno scelto lo stesso di protestare. E nel mirino ci sarebbero anche le condizioni all’interno del centro che li ha ospitati fino a 48 ore fa.