Almirante e Pannella, quel duello sul fascismo al congresso Msi (audio)

19 Mag 2016 16:45 - di Robert Perdicchi

Finì con un’ovazione al leader radicale, dopo giorni di diffidenza e incomprensioni. Era il febbraio del 1982 quando il leader radicale Marco Pannella intervenne con un discorso storico al tredicesimo Congresso nazionale del Msi. L’accoglienza tributata dal “popolo” missino a Marco Pannella all’hotel Ergife di Roma – come la definì Franco Servello – fu “calorosa”. Pannella fu il primo interlocutore politico di un partito  all’epoca fuori dall’arco costituzionale: il leader radicale si espresse contro la ghettizzazione dell’Msi e sorprese la platea spiegando a quel popolo che loro sarebbero stato, legittimamente, gli eredi del “fascismo movimento” e non del “fascismo regime”. Pannella, nei giorni precedenti, aveva lanciato una provocazione affermando che «i veri fascisti oggi sono i democristiani», forse nel tentativo di acquisire l’elettorato della destra missina. Ma Almirante tentò di stopparlo, con cortesia e fermezza politica, prima di dargli la parola: «Siamo uomini liberi  – lo accolse Almirante nel suo discorso di “introduzione” all’intervento di Pannella – e come tali, per evitare di sentirti dire che il fascismo non è qui, ma è fuori di questa sala, voglio dirti invece che il fascismo è qui, il fascismo come libertà, come movimento, come tradizione sociale, come sintesi di valori, come corrente tradizionale della storia italiana nei suoi aspetti migliori». Almirante precisò anche che i missini non temevano “contagi” politici, in replica a chi temeva un’Opa politica dei Radicali sul Msi: «Il fascismo è qui», disse il leader missino, rivendicando la continuità del Msi ideale con «il fascismo come libertà, come movimento, come tradizione sociale, nell’idea di sintesi tra Stato, Nazione e lavoro». La replica di Pannella fu corposa, dettagliata, passionale: il leader radicale dimostrò di conoscere bene la storia missina, rivendicò il ruolo di Radio Radicale che consentiva «a tutti gli italiani di ascoltare e giudicare» le posizioni del «polo escluso» (come da definizione del politologo Piero Ignazi) e invitò i missini a non rinnegare se stessi e il proprio passato.

Qui l’audio originale tratto da Radio Radicale.

 

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