Bimba uccisa, l’arrestato quasi linciato in cella. Salvini: “Non mi dispiace”
Raimondo Caputo, 43 anni, l’uomo accusato di aver violentato e ucciso la piccola Fortuna Loffredo, di 6 anni, a Parco Verde di Caivano (Napoli) il 24 giugno 2014, è stato aggredito da altri detenuti nella cella in cui si trovava. Lo si apprende dal Procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco. «Sicuramente – ha aggiunto Greco – nei prossimi giorni avremo contatti con la Procura di Napoli perché, ai fini della nostra inchiesta, ci interessa sapere modalità e cause che hanno portato a questa aggressione». Al momento della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio della piccola Fortuna, venerdì scorso, Caputo era già detenuto nella casa circondariale di Poggioreale, dove si trova dal novembre 2015 perchè accusato di concorso in violenza sessuale ai danni di una delle figlie della sua convivente, che è invece agli arresti domiciliari.
Bimba uccisa, Caputo salvato dalla prontezza degli agenti
Caputo, dopo l’aggressione, è stato trasferito in cella di isolamento per motivi precauzionali per la sua incolumità. Non si è saputo se il trasferimento è stato disposto dall’autorità giudiziaria, dall’amministrazione penitenziaria o se è stato lo stesso Caputo a chiedere di essere ristretto in una cella singola.«L’uomo – spiega il segretario generale del Sappe, Donato Capece – era recluso nel reparto che accoglie i “sex offender”. Alcuni di loro lo hanno aggredito a calci e pugni e solo il pronto intervento degli agenti penitenziari ha evitato per lui danni più gravi». «Questo – aggiunge Capece – dimostra la professionalità e la dedizione del corpo di polizia penitenziaria che opera all’interno delle carceri pur in una situazione difficile di carenza di organico».
Bimba uccisa, Salvini: “Serve la castrazione per i pedofili”
«È stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato ai microfoni di Radio Cusano Campus il pestaggio accaduto nel carcere di Napoli.