Brasile sotto choc: in 33 stuprano una 16enne, poi postano il video sul web
Brasile sotto choc (e non solo). Una brutalità che lascia senza parole un intero Paese (e chiunque apprenda la notizia) di quanto accaduto ad una studentessa sedicenne, violentata a turno da un branco di 33 belve assetate di sangue che, non contenti di aver violentato a turno la povera vittima, hanno deciso anche di filmare l’orrore perpetrato ai suoi danni e di umiliarla ancora divulgando il video degli abusi sul web…
Brasile sotto choc, branco di 33 belve stupra sedicenne
Uno scempio alla persona, alla donna, alla dignità umana, quello che è stato inflitto alla giovane brasiliana violentata a turno da decine di uomini, filmata e poi umiliata anche sul web dove è stato prontamente postato il video dell’orrore di uno stupro collettivo compiuto alla periferia di Rio de Janeiro, che sta giustamente sollevando un’ondata di indignazione, e non soltanto in Brasile. Se la polizia locale sta dando la caccia al branco delle 33 belve che, non soddisfatte dell’atrocità commessa, hanno pubblicato fotogramma per fotogramma ogni istante di quella terrificante aggressione sui social network, la rappresentante dell’Onu in Brasile (membro di UN Women), Nadine Gasman, ha chiesto «tolleranza zero» in tema di violenza contro le donne.
Polizia a caccia del branco. L’Onu: «Tolleranza zero»
Brasile sotto choc, si diceva, ma che non perde un istante per rintracciare i responsabili dell’atroce violenza e capire lo sfondo su cu si è consumata. E allora, secondo una prima ricostruzione dei fatti resa dalla stampa, la giovane era stata fidanzata con un sospetto trafficante della favela Morro da Barao a Jacarepagua, nella zona ovest della città. All’origine delle violenze, sospettano dunque gli investigatori brasiliani, potrebbe esserci una vendetta ordita e scatenata proprio dell’ex. non solo: secondo quanto fin qui emerso sul caso, l’adolescente – avrebbe raccontato in queste ore alla polizia un testimone oculare – si sarebbe risvegliata, senza vestiti e drogata, due giorni dopo l’accaduto, circondata da narcos armati che la osservavano ridendo e sbeffeggiandola: una delle tante torture fisiche e psicologiche inflitte dal branco, spietato e vigliacco, a una ragazzina costretta a subire un’aberrante mostruosità di cui ci si augura almeno possa non avere conservato il ricordo.