Il comico anti-Erdogan: «La Merkel mi ha fatto a fettine e servito al despota»

4 Mag 2016 9:28 - di Gabriele Alberti

Il comico della Zdf Jan Boehmermann, denunciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan per una poesia satirica nei suoi confronti pronunciata in una trasmissione, ha usato parole dure verso Angela Merkel che aveva deciso il via libera all’autorizzazione al processo nei suoi confronti. «La Cancelliera non dovrebbe vacillare quando è in gioco la libertà di opinione – ha detto Boehmermann in un’intervista alla Zeit – e invece mi ha fatto a fettine e servito per il tè a un despota nevrotico». Boehmermann ha poi aggiunto di essere diventato egli stesso una sorta «di Ai Weiwei tedesco».

Le accuse al comico anti-Erdogan e la decisione della Merkel

I fatti sono noti. Il governo tedesco ha concesso l’autorizzazione al procedimento penale contro il comico della Zdf Jan Boehmermann per la poesia “satirica” sul presidente turco Recep Tayyip Erdogan. La Merkel, per giustificare la decisione, ha fatto riferimento al paragrafo 103 del codice penale tedesco che prevede, in caso di denuncia di un capo di Stato estero per offese ricevute, la necessità di autorizzazione a un procedimento penale da parte del governo. La cancelliera ha poi aggiunto che, in uno Stato di diritto, non tocca al governo vagliare tra diritto della persona e libertà di opinione e di espressione artistica ma alla procura e ai tribunali. Boehmermann è accusato di aver utilizzato frasi molto pesanti nei confronti del presidente turco, tanto che è stato individuato il reato di vilipendio a un capo di Stato estero.

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