Deputata dem alla gogna su Fb perché ha postato una foto in cui allatta
«Io continuo a credere che il legame che si crea tra una mamma e un bimbo nella vita prenatale sia fortissimo e che nessuna mamma volontariamente doni il proprio figlio ad altri per altruismo… E questo legame dura #tuttalavita». È solo un semplice post contro l’utero in affitto. Ma a pubblicarlo su Facebook e a corredarlo con una foto mentre allatta il suo bimbo, non è stata una mamma “qualsiasi”, ma la deputata del Pd, Eleonora Cimbro. Tanto è bastato per esssere messa alla gogna dall’ala laicista del Pd.
La deputata Dem criticata per un post contro l’utero in affitto
C’è chi le scrive “vergogna”, chi parla di post violento, chi le consiglia, al prossimo giro elettorale, di candidarsi con Ncd. In particolare, i ragazzi di Diritti democratici hanno firmato una presa di posizione come parte del Pd, definendosi «impegnati da anni nel portare avanti le istanze dei diritti civili di tutti». E hanno anche sottolineato: «Sentiamo una distanza politica e umana incolmabile con le sue ultime affermazioni riguardo la maternità surrogata», una posizione che viene qualificata “netta” ma “anche violenta”. A gettare benzina sul fuoco, la condivisione del post anche da parte della senatrice Pd, che ha dato il nome al ddl sulle unioni civili, Monica Cirinnà. A difendere la Cimbro ci pensano le donne di “Se Non Ora Quando”, che in una lettera aperta hanno chiesto a Renzi di censurare pubblicamente l’attacco.
La deputata Cimbro: c’è stata una reazione violenta
Ma la diretta interessata non si è lasciata intimidire. «È un’immagine splendida – ha detto in un’intervista a Il Tempo – Hanno strumentalizzato quella foto per portare avanti la battaglia a favore dell’utero in affitto. Io volevo solo esprimere un concetto basilare: nella vita prenatale si instaura un rapporto fortissimo tra madre e bimbo che prosegue anche dopo, a partire dall’allattamento. Invece c’è stata una reazione violenta». La Cimbro è poi passata al contrattacco: «In Consiglio d’Europa il Pse si è spaccato ma alla fine i voti del Pd sono stati decisivi per respingere la relazione De Sutter sulla maternità surrogata. Censurando il mio post si sono dati la zappa sui piedi: hanno dimostrato quel che da mesi cercano di nascondere, ossia che esiste una relazione tra la stepchild adoption e l’utero in affitto. E io sono contraria alla maternità surrogata: ho avuto quattro gravidanze, conosco il rapporto tra una madre e il bimbo. Nella vita prenatale parli col bambino, lo senti muoversi. Nessuna donna porterebbe con sé nove mesi suo figlio per poi darlo a un’altra coppia a meno che non sia obbligata dalle circostanze».
«Servirebbe un referendum»
Ma nel Pd molti non la pensano come lei. «Sono una cattocomunista – ha aggiunto – ma la prima tessera è stata del Pd, di cui considero un valore la diversità di culture politiche. Ma qui ormai siamo alla messa al bando di chi la pensa diversamente. La minoranza accusa Renzi di questo ma sulla maternità surrogata si comporta allo stesso modo. Il Pd dovrebbe difendere i più deboli, non solo alcuni… Penso che una materia del genere dovrebbe davvero essere sottoposta a referendum. Dovremmo occuparci di difendere la famiglia, le madri che non lavorano e che non trovano posto negli asili nido comunali. Invece sembra che esista una élite che vuole influenzare il Parlamento su questi temi. E aggiungo: non è un problema solo italiano, certe spinte di gruppi minoritari ma molto influenti influenzando tutta Europa, anche i Paesi dove le norme per l’adozione sono molto più larghe. La maternità surrogata dilaga perché l’obiettivo non è adottare, ma avere figli propri e magari sceglierli su un catalogo. È un vero atto di egoismo, anche perché la maternità non è un diritto. E vorrei aggiungere una cosa…».
Scarsa solidarietà del Pd
E manco a dirlo pochissimi all’interno del Pd hanno pensato di esprimerle solidarietà: «La relatrice Michela Campana non mi ha neppure telefonato. Piena solidarietà da parte del capogruppo Ettore Rosato. Mi ha chiamato anche il ministro Beatrice Lorenzin… Alla buvette mi ha espresso vicinanza anche anche il capogruppo di Sel Arturo Scotto, che ha posizioni diverse dalle mie».