Elezioni Usa, Schwarzenegger incerto su Trump. Sanders vice di Hillary?
«Ancora non so se sto con Donald Trump». Arnold Schwarzenegger, ex-Terminator del grande schermo e già governatore repubblicano della California, nonostante l’espressione un po’ dubbiosa tipica di chi si sta allontanando senza una meta precisa, scandisce bene le parole durante un’intervista televisiva alla Nbc. La sua, ovviamente, non è una posizione definitiva. L’ex-star holliwoodiana, infatti, ha tenuto a specificare che non se la sente di sostenere il candidato repubblicano alla presidenza «per il momento», ma – ha aggiunto – «farò un annuncio prima delle elezioni e lo farò a modo mio», vale a dire in maniera sicuramente irrituale.
Schwarzenegger era schierato con John Kasich
All’inizio della contesa all’interno del God – acronimo che sta per Grand Old Party, cioè il Partito repubblicano, – Schwarzenegger si era schierato a favore di John Kasich, attuale governatore dell’Ohio. Una volta uscito dalla corsa alla presidenza, l’attore è rimasto senza il candidato di riferimento e ora preferisce stare un po’ alla finestra ed aspettare l’evolversi di una campagna elettorale in cui nulla appare scontato dopo l’irruzione di quello che è stato definito il “ciclone Trump”, uscito trionfatore con largo anticipo dalle primarie repubblicane.
Democratici alla prova della supersfida in California
Un’affermazione talmente netta, quella del miliardario newyorchese da mandare in frantumi anche le certezze di un successo a portata di mano a lungo coltivate da Hillary Clinton. I toni utilizzati da Trump nel corso di questi mesi, benché diretti soprattutto contro i propri rivali interni, hanno ricacciato l’ex-segretario di Stato di Barack Obama nonché ex-first lady al tempo di Bill Clinton alla Casa Bianca nel ruolo di candidato dell’establishment con la conseguenza che i due – Trump e la Clinton – ora viaggiano appaiati nei sondaggi, anzi con una leggera prevalenza del primo quando solo fino a poco tempo il repubblicano era considerato né più né meno che un fenomeno da baraccone. Chi è tentato dall’approfittarne è Bernie Sanders, rivale della Clinton nella nomination democratico, pronto a giocare il ruolo di salvatore della patria contro Trump. Secondo i sondaggi, infatti, Sanders sarebbe l’unico a poter battere il repubblicano nella sfida diretta. Il suo problema è che non balle la Clinton alle primarie. In palio ci sono ancora 475 delegati della California. Se perde, il senatore del Vermont deve dire addio alla campagna elettorale. Per questo non ha “chiuso” del tutto alla possibilità di diventare il vice di Hillary. Alla supersfida californiana mancano solo pochi giorni.