Fassina: «Appoggiare Giachetti se va al ballottaggio? Neanche per idea»
Tra i democratici – passati, presenti, fuoriusciti o malpancisti – non si ferma la guerra. E le amministrative continuano ad essere un terreno di scontro, specie a Roma dove Stefano Fassina non è intenzionato ad abbassare la testa di fronte ai diktat renziani. «Le distanze programmatiche con il Pd sono enormi. Giachetti propone di tornare alla Roma degli anni ’90 e 2000. Quella Roma che ha costruito periferie insostenibili e ha contribuito ad aumentare le diseguaglianze. Non ci sono le condizioni per una convergenza programmatica», ha detto Fassina rispondendo, dai microfoni de La telefonata su Canale 5, a chi gli chiedeva se fosse stato possibile un appoggio a Roberto Giachetti a un eventuale ballottaggio.
Fassina contro Giachetti: non dà discontinuità
«Noi siamo in campo per dare un governo di radicale discontinuità a Roma. Questo è il nostro obiettivo. È l’unico obiettivo che abbiamo»- Fassina non si dà per vinto: «Noi puntiamo ad andare al ballottaggio. I sondaggi non sondano quella metà di Roma che non è andata a votare e che non ha ancora deciso. Credo che fotografano una parzialità». Poi è tornato sulla proposta lanciata da Giorgia Meloni di intitolare una strada a Giorgio Almirante. Paradossale la risposta di Fassina: «Penso sia offensivo per Roma città aperta. Non solo perché guardiamo al passato ma per un presente dove ci sono sempre più messaggi di odio e intolleranza contro i migranti, i gay, chi è in disagio sociale. Penso sia una proposta che a mio avviso non può essere accettata». E sul referendum di ottobre: «La Costituzione dovrebbe unire gli italiani mentre Renzi e Boschi ne vogliono fare un plebiscito su loro stessi, quindi vogliono dividere. Il governo dovrebbe promuovere l’unità e non la divisione. Ancora una volta un atteggiamento inaccettabile».