Meloni attacca Raggi: “E’ solo l’intermediaria di Casaleggio”
Giorgia Meloni non fa marcia indietro sulla proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante, lanciata nell’anniversario della scomparsa dello storico leader del Msi. «A Roma spiega – c’è anche viale Togliatti e sarei favorevole anche a omaggiare Marco Pannella, le cui battaglie non ho mai condiviso. Smettiamo di dividersi sul passato e guardiamo al futuro», spiega a “il Tempo“.
«Se la Raggi ha paura, mi mandi direttamente Davide Casaleggio»
Ma più che sulla polemica del giorno, la candidata sindaco di Roma per Fratelli d’Italia e Lega preferisce concentrarsi sul programma e sugli avversari per il Campidoglio. Sferzando, per l’ennesima volta, Virginia Raggi ad accettare il confronto. «Se ha paura – sfida Giorgia – mi mandi direttamente Davide Casaleggio». Onorevole Meloni, neanche Alemanno è riuscito a intitolare una strada ad Almirante. Come pensa di farcela? «La mia intenzione è quella di dire con lealtà e schiettezza quello che voglio fare già prima delle elezioni. In questo modo sarò vincolata a mantenere i miei impegni, altrimenti i romani me ne chiederanno conto».
“Che serva un nuovo centrodestra lo diciamo tutti”
Torniamo all’attualità. Crede ancora in un’intesa con Forza Italia? «Se prima del 5 giugno Berlusconi decidesse di fare un pezzo di strada con noi, condividendo sinceramente il nostro progetto, potremmo sederci e parlarne. Ciò che non posso accettare è mettermi a discutere di poltrone dopo il primo turno con chi ha tentato in tutti i modi di non farmi arrivare al ballottaggio». Ma FI sulla scheda sarà accanto al nome di Marchini. «Potrebbero invitare i propri elettori a sostenere me con il voto disgiunto». Anche a Latina il centrodestra è diviso. È preoccupata? «No, perché abbiamo scelto un ottimo candidato, Nicola Calandrini, attraverso delle primarie libere e partecipate nonostante Forza Italia abbia tentato di boicottarle. Sono sicura che Calandrini vincerà le elezioni». Nonostante i litigi locali Brunetta dice che a ottobre nascerà il listone unico. È ottimista? «Abbastanza. Che serva un nuovo centrodestra lo diciamo tutti. Il problema è stabilire chi debba farne parte. Sarò banale, ma insisto nel dire che difficilmente puoi stare nel centrodestra se ti accordi con la sinistra». I risultati austriaci dimostrano che ladestra può vincere anche senza «moderati»? «Dimostrano semplicemente che le persone stanno con chi difende i diritti dei molti a discapito degli interessi dei pochi. Ovunque si vota in Europa i cittadini scelgono chi li difende dalle mortificazioni della Ue».