«Giovanni Falcone, un secondo papà»: ecco il ricordo di Manfredi Borsellino
Giovanni Falcone ricordato in modo non convenzionale. L’anniversario di Capaci, di quella orribile strage di mafia si snoda con tanto di dichiarazioni e di presenza di ogni autorità dello Stato. Quasi un rituale. Come ogni anno. E, invece, un modo nuovo, una maniera diversa l’ha trovata Manfredi Borsellino. Il figlio di Paolo Borsellino, intervistato da Repubblica, parla infatti nel giorno della strage di Capaci di un film. Parla di “Era d’estate” un film in uscita proprio in questi giorni. E lo fa col garbo e la delicatezza che gli sono consueti. “‘Era d’estate’ è il film che meglio e più di tutti, ad esempio, indugia sul particolare rapporto tra nostro padre e Giovanni Falcone, anche sul rapporto tra quest’ultimo e me o tra mia madre e Francesca Morvillo, insomma ne esce fuori un quadro di famiglia allargata” rileva Manfredi Borsellino. Il film in uscita ripercorre l’estate trascorsa da Falcone e Borsellino all’Asinara. Manfredi ricorda poi anche il primo incontro, lui ancora bimbo, con Giovanni Falcone: “Lo conobbi all’inizio degli anni Ottanta, non avevo neanche 10 anni; ma i suoi tratti caratteriali più nascosti vennero fuori proprio durante quel soggiorno forzato all’Asinara, dove evidentemente proprio questa “famiglia allargata” lo portò ad essere assai diverso da quella persona austera che conoscevo”. “Durante quel breve periodo in cui mio padre si assentò per i primi problemi di salute di mia sorella – ricorda Manfredi -, si affannò quasi a farmi da secondo padre, o da zio, risultando talvolta anche comico ai miei occhi ma terribilmente umano”. “Era d’estate” di Fiorella Infascelli con Massimo Popolizio e Beppe Fiorello impegnati rispettivamente nei panni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è il racconto del mese di soggiorno forzato – per motivi di sicurezza – dei due magistrati nell’isola bunker dell’Asinara.