Girone a casa, ma troppo tardi. Il centrodestra a Renzi: ma che festeggi?
Dopo quattro anni di attese e ritardi Salvatore Girone potrà tornare in Italia e subito il governo cerca di attribuirsi il risultato. Matteo Renzi con un tweet dal Giappone ha annunciato che il marò sarà presente ai festeggiamenti del 2 giugno. «Confermiamo la nostra amicizia per l’India, il suo popolo, il suo governo. E diamo il benvenuto al marò Girone che sarà con noi il 2 giugno», ha scritto. «L’ho sentito al telefono, siamo felici e soddisfatti», ha twittato anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, mentre il suo collega degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che è stato così «premiato l’impegno del governo con il sostegno del Parlamento».
Marò, il ritorno di Girone e le reazioni del centrodestra
La notizia del ritorno di Girone è stata salutata con soddisfazione da tutto il centrodestra. «Salvatore Girone torna finalmente in Italia. È la conseguenza della decisione presa qualche settimana fa dal Tribunale arbitrale internazionale – hanno detto Elio Vito e Maurizio Gasparri, responsabili della Consulta Sicurezza di Forza Italia – al quale il governo Renzi si è purtroppo rivolto con grave ritardo. Siamo felici per i marò e per le loro famiglie, per l’Italia intera, ma dopo oltre quattro anni di umiliazioni e di sofferenze e del tempo perso dai governi Monti, Letta e Renzi, oggi chi ha sbagliato fino a ieri abbia almeno il buon gusto di evitare strumentalizzazioni». «Finalmente una bella notizia – ha affermato il senatore azzurro, Altero Matteoli – Ora è il momento della soddisfazione per il rientro di Salvatore Girone, dopo tante amarezze e sofferenze, e dopo tanti errori nella gestione del caso. Nessuno, a cominciare da Renzi, strumentalizzi e a faccia becera propaganda». «Quasi 4 anni e mezzo di attesa e di colpevoli ritardi dei tre governi di sinistra – commenta Ignazio La Russa – prima di ricorrere alla procedura di arbitrato internazionale che io e Fratelli d’Italia chiedevamo sin dall’inizio. Speriamo che almeno ora non si vantino del ritorno di Girone. Un ritorno che ci fa davvero felici».
Meloni: il 2 giugno ci piacerebbe veder sfilare i due marò
Giorgia Meloni, dal canto suo, ha sottolineato che la «questione dei marò si sarebbe potuta risolvere in quarantott’ore se non fosse stato per la viltà dei governi che si sono susseguiti da Monti in poi». Il presidente di Fratelli d’Italia e candidato sindaco di Roma ha ricordato che «all’indomani delle affermazioni della Corte dell’Aja, ho fatto un appello pubblico al presidente del Consiglio Renzi chiedendo: “Che cosa stiamo aspettando ancora? Girone deve rientrare in Italia”. Tra pochi giorni ci sarà la parata del 2 Giugno, giornata in cui si celebrano la Festa della Repubblica e le nostre Forze Armate, e ci piacerebbe veder sfilare i due marò. Ieri una serie di esponenti del governo mi hanno risposto che era una strumentalizzazione, ma ora Renzi ha appena scritto su Twitter che il 2 giugno Girone sarà con noi. Spero che una volta tanto vogliano seguire un consiglio arrivato da Fratelli d’Italia: sarebbe un bel segnale dopo la disattenzione e l’incapacità che i governi hanno dimostrato nel saper difendere due uomini italiani in divisa». Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, ha espresso «il rammarico per non aver immediatamente visto i nostri governi fare ricorso all’arbitrato internazionale, come aveva richiesto inascoltato Fratelli d’Italia. Avremmo risparmiato tre anni di detenzione ai nostri marò e salvato la dignità. A questo punto ci auguriamo la partecipazione di Girone e Latorre alla sfilata del 2 giugno. Lo aveva chiesto Giorgia Meloni, lo ribadiamo oggi, il presidente Renzi farebbe bene una volta tanto a risponderle e a dare corso alla proposta affinché tutti gli italiani possano partecipare l’evento». Dal canto suo, Matteo Salvini ha detto di essere “strafelice”, «anche se ci sono voluti 4 anni, 3 governi, centinaia di manifestazioni e interventi stranieri per riportare a casa i marò».