Gli zingari di Roma mandano i bambini a insultare Salvini e Meloni
Gli zingari di Roma mettono in campo i bambini per contestare Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Che arrivano al campo nomadi di via Candoni, in zona Magliana, e trovano un gruppo di zingari che insieme a bambini rom, li contestano. “Via schifoso”, “Avvoltoio”, urlano i bambini zingari ben addestrati a Salvini, in attesa, insieme all’ex-presidente della Camera Irene Pivetti, della Meloni. Salvini impugna lo smartphone e inizia una diretta Facebook: «Li hanno educati bene. Guarda quante classi senza questo contributo. Lascio a voi commentare la voglia di integrazione».
Quanto ai campi, il leader della Lega è esplicito: «Non devono più esistere i campi rom, regolari o irregolari. La gente che sta qui deve trovarsi una casa. I campi rom non esistono nemmeno in Romania». Gli zingari bambini e adulti insultano e alzano il dito medio contro Salvini. Che replica riprendendoli con il suo smartphone e mandandogli baci con la mano.
«Non vogliamo Salvini in campo, via», c’è scritto su uno striscione esposto da alcuni bambini zingari. Un gruppo di loro urla più volte “Odio la Lega”, “Salvini via”. «Pensano che arrivi con la ruspa», sostiene un nomade. All’entrata del campo diverse decine di rom bivaccano nell’attesa, radunati lì per contestare il leader della Lega. «Non è giusto che si faccia campagna elettorale sulla pelle degli zingari», dice uno di loro mandando in frantumi, in un attimo, la vulgata politically correct che sosterrebbe che gli zingari non vanno chiamati zingari ma, molto più prosaicamente, “camminanti”. E, da questo punto di vista, la proposta di Giorgia Meloni è pragmatica e concreta: «per noi le zone franche non devono esistere così come anche le baraccopoli – spiega la candidata sindaco – Il nostro piano sui nomadi è articolato: la nostra proposta è quella di allestire delle piazzole di sosta temporanee dove vai, paghi le utenze e poi ti muovi». Se sei un nomade o un camminante, d’altra parte…
Quanto alle contestazioni organizzate, Giorgia Meloni spiega: «Avevamo deciso di fare un passaggio davanti uno dei campi rom della Capitale e di non entrare per non creare situazioni di disagio. Dispiace di vedere questa accoglienza che purtroppo conferma l’idea che lo Stato non possa entrare».
Aggiunge Salvini: «I tre quarti dei rom in Italia la casa la comprano, l’affittano, fanno il mutuo o chiedono la casa popolare se ne hanno diritto. Il mio obiettivo è di arrivare, come in altri paesi europei, a delle aree di transito per chi vuole vivere in maniera nomade, mentre gli altri se sono stanziali devono avere una casa».
Poi la diretta congiunta su Facebook trasmessa, simultaneamente, sui profili Fb del candidato sindaco di Roma, Giorgia Meloni, e del leader della Lega Nord, Matteo Salvini per chiacchierare, attraverso il più famoso dei Social, con i propri fans dopo aver effettuato un sopralluogo nel campo nomadi di Via Candoni. Dalla sede del comitato per Meloni Sindaco, i due hanno scherzato sulla felpa “moderata” che indossa il leader del Carroccio, con su scritto “Giorgia Meloni sindaco“. Lei, dal canto suo, ha annunciato un sopralluogo in via di Torrevecchia, ribadendo la sua idea di moratoria per i centri commerciali e la valorizzazione dei mercati rionali con l’apertura di nuove strutture all’interno delle quali ospitare anche l’artigianato di servizio.