Marò, Gasparri: Renzi non tiri la corda, la nostra pazienza non è infinita
«Il nostro senso di responsabilità nella vicenda marò è stato evidente. Abbiamo rinunciato a polemiche nell’interesse dei nostri due militari la cui tutela ci è sempre stata a cuore. Inviteremmo però il governo alla massima sobrietà». Il giorno dopo la notizia del prossimo rientro in Italia di Salvatore Girone deciso dal Tribunale dell’Aja, Maurizio Gasparri punta l’indice sullo scarso impegno di Matteo Renzi, che ora però si precipita a portare all’incasso il “lieto fine”. «Si arriva a un’ipotesi di soluzione in grave ritardo – spiega Gasparri – perché prima Letta poi Renzi non hanno voluto internazionalizzare con immediatezza la vicenda dei marò. Se la scelta dell’arbitrato fosse stata fatta prima, saremmo arrivati tempestivamente alle attuali conclusioni che peraltro prevedono ancora un faticoso confronto con l’India».
Gasparri: Renzi non tiri la corda sui marò
Se la situazione dei nostri marò è rimasta immutata per quattro lunghissimi anni « colpa anche di Renzi e del suo governo che hanno esitato nell’imboccare una via giusta. Meriti sul campo vanno attribuiti ai legali e ai diplomatici che con saggezza hanno saputo affrontare la vicenda a L’Aja. Per Renzi – conclude Gasparri – tutto ciò comporta non un plauso ma un’ulteriore nota di demerito. Non aggiungiamo altro perché ci preoccupa la soluzione definitiva della vicenda. Ma non si abusi oltre della nostra pazienza e della nostra generosità».
Il riserbo della famiglia Girone
Massimo riserbo tra i parenti di Girone che rientrerà in Italia ad attendere l’esito dell’arbitrato internazionale, dopo quattro anni in cui è stato trattenuto in India. Suo padre Michele invita i cronisti ad avere pazienza perché non è questo il momento di parlare: «Sia buono, non mi metta in difficoltà. Avremo modo di parlare più in là», risponde il papà del marò a chi gli chiede cosa abbia detto Salvatore dopo aver saputo che potrà tornare a casa. Appena avuto la notizia la moglie di Salvatore, Vania Girone ha pubblicato su Facebook un post, cancellato dopo pochi minuti in cui stava già ricevendo diversi “mi piace” e tanti commenti in cui i supporter dei marò si congratulavano con la famiglia.