Salvini all’attacco di Berlusconi: «Il leader del centrodestra sono io»

4 Mag 2016 18:10 - di Marzio Dalla Casta

«Tocca a me l’onore e l’onere di guidare l’opposizione contro il Pd». Parole dure e impegnative, che Matteo Salvini non pronuncia d’impeto ma che mette nero su bianco e in bella mostra nella sua autobiografia “Secondo Matteo” presentata in queste ore nella sede della Stampa estera e presto in libreria. Non “una voce dal sen fuggita”, dunque, bensì un preciso obiettivo politico che il leader leghista sente ormai a portata di mano e che la spaccatura consumatasi nel centrodestra a Roma rende ormai indifferibile.

Salvini: «È la Lega il primo partito della coalizione»

È lo stesso Salvini a spiegare le ragioni di questo suo assalto all’azzurro cielo del Cavaliere: «Fino al 2013 – ha spiegato – il pallino del centrodestra è rimasto nelle mani di Silvio Berlusconi. Ma ora non è più così. Fi è un partito in calo, indebolito da faide interne, dilaniato dal patto del Nazareno e con un leader politico al quale riconosco un ruolo fondamentale ma che oggi – ha concluso il leader della Lega Nord – non può più essere il solo cardine della coalizione». Al Cavaliere saranno sicuramente fischiate le orecchie e di certo sarà rimasto di sasso nell’apprendere che – a giudizio di Salvini – dovrebbe fare un passo indietro «per l’età, la legge Severino e perché la Lega è oggi il partito più forte della coalizione».

L’annuncio alla presentazione del libro “Secondo Matteo”

Ma non di soli rapporti di forza all’interno del centrodestra ha parlato Salvini con i giornalisti nel corso della presentazione del suo libro. C’è stato anche il tempo per spiegare ai rappresentati delle testate straniere la posizione della Lega: «Quello che per gran parte della stampa italiana è un insulto per me è un complimento. Quando mi danno del populista per me è un complimento, quando mi danno del lepenista per me è un complimento», ha assicurato Salvini con il tono e con l’aria di chi vuole approfondire e non ridurre il divario che lo separa dai “moderati” della coalizione, in primis Forza Italia. Un’ulteriore conferma se ne è avuta quando ha espresso soddisfazione per l’adesione al suo eurogruppo di Strasburgo di un parlamentare tedesco di Alternative fuer Deutschland. «Non si tratta di razzisti o xenofobi – ha concluso Salvini -. Chiediamo di riscrivere i trattati europei, dal primo all’ultimo».

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