Armeni, la Turchia attacca il Papa: parla come ai tempi delle Crociate

26 Giu 2016 13:42 - di Paolo Lami

Brutale attacco a testa bassa della Turchia contro Papa Francesco che nei giorni scorsi ha “osato” utilizzare la parola “genocidio” parlando del massacro degli Armeni compiuto dall’Impero ottomano fra il 1915 e il 1916. Un “affronto” che ha fatto imbestialire i ras turchi. Le dichiarazioni di Papa Francesco, che ha di nuovo definito come un “genocidio” il massacro degli armeni nel 1915, sono state “molto spiacevoli”, replica per conto del governo turco  il vicepremier turco, Nurettin Canikli, e indicano la persistenza della “mentalità delle Crociate“.
Parole gravissime che rappresentano la prima reazione di Ankara alle parole del Papa durante la sua visita in Armenia.
“Le attività del Papa e del papato portano le tracce e i riflessi della mentalità delle Crociate“, ha detto Canikli ad alcuni giornalisti, aggiungendo che quella del Pontefice “non è una dichiarazione imparziale né conforme alla realtà”.
La Turchia nega da sempre e con grande veemenza che il massacro degli armeni durante la Prima guerra mondiale sia stato un genocidio pianificato e calcola il numero di vittime tra 250 e 500 mila, mentre per gli armeni e la generalità degli storici internazionali i morti sono stati circa 1,5 milioni.
D’altra parte, nel corso degli anni, la Turchia non è mai stata tenera con i suoi vicini ed ha sempre dimostrato di avere una certa propensione al genocidio. Basti pensare a ciò che ha fatto contro il popolo curdo in tutti questi anni.
Già il 12 aprile del 2015 Papa Francesco aveva utilizzato il termine genocidio parlando del massacro degli Armeni. Una dichiarazione che aveva fatto inferocire lo stesso presidente turco Erdogan il quale due giorni dopo aveva replicato con una violenza incredibile nei confronti del Pontefice: “quando i politici e i religiosi si fanno carico del lavoro degli storici non dicono delle verità, ma delle stupidaggini”.
Ma Francesco non aveva fatto altro che ripetere ciò che aveva detto già Giovanni Paolo secondo nel 2001. E perfino Barack Obama aveva “deluso”  Erdogan dicendo che “è un fatto storico che 1,5 mln di armeni furono massacrati negli ultimi giorni dell’impero ottomano e che un pieno, franco e giusto riconoscimento dei fatti è nell’interesse di tutti”. Così come, peraltro, ha fatto anche Angela Merkel usando, poco più di un anno fa, dopo le parole di Papa Francesco, il termine genocidio.

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