Berlusconi chiama a raccolta gli alleati: «Solo uniti battiamo Renzi»

1 Giu 2016 12:40 - di Marzio Dalla Casta

«Certo che se in campo ci fossi io sarebbe un’altra storia. Primarie? Quello del candidato di centrodestra non è un problema che si pone ora. Magari lo troviamo sotto un cavolo come è capitato alla sinistra con Matteo Renzi». Silvio Berlusconi barcollava non molla. Passano gli anni ma il suo repertorio non cambia. E così ad Agorà, trasmissione di Rai Tre, l’ex premier fa risentire la sua voce toccando tutti i temi dell’agenda politica: dal voto di domenica al futuro del centrodestra, dall’unità della coalizione ai rapporti con Salvini, incrociato negli studi televisivi della trasmissione («mi ha abbracciato con molto slancio»),  dal referendum di ottobre alla «delusione» provocata dalle scelte di Angelino Alfano e Denis Verdini senza ovviamente trascurare un passaggio sul ricorso presentato alla Corte Europea per chiedere la sospensione della condanna alla incandidabilità.

L’abbraccio con Salvini nei corridoi di RaiTre

Il primo pensiero Berlusconi lo ha dedicato proprio all’unità del centrodestra e al rapporto seriamente deteriorato tra i vari leader dal mancato appoggio di Forza Italia a Giorgia Meloni nella corsa al Campidoglio. L’abbraccio ricevuto da Salvini nei corrodi di RaiTre sembra aver tuttavia convinto il Cavaliere che lo “strappo” romano non avrà particolari ripercussioni. Un abbraccio che l’ex-premier ha così decrittato: «Sa benissimo (Salvini, ndr) che il centrodestra può assicurare un futuro democratico al Paese soltanto se unito». Un obiettivo per Berlusconi irrinunciabile: «Nelle prossime elezioni – è il suo ragionamento – il Pd e il M5S non riusciranno certamente a raggiungere il 40 per cento. Quindi – ha aggiunto – se dovessero essere loro i primi due andrebbero al ballottaggio e vincerebbe i Cinquestelle» anche con i voti di «gran parte» degli elettori della Lega e e di quelli della sinistra.

Berlusconi: «Al referendum l’importante è che vinca il “no”»

La sorte dell’Italicum – e Berlusconi lo sa fin troppo bene – è intrecciata a quelle delle riforme costituzionali e quindi al referendum confermativo di ottobre, la madre di tutte le battaglie: «L’importante è che vinca il “no”», ha infatti sostenuto il Cavaliere, che in ogni caso non ci sta a farsi spiazzare da Renzi sul terreno dell’antipolitica, di cui anzi rivendica il copyright. E infatti rilancia sui temi più accarezzati dal premier: dimezzamento dei costi della politica, riduzione del numero dei parlamentari, snellezza nelle decisioni: Su questi punti – è l’annuncio del Cavaliere – «presenteremo una nostra riforma». Infine, la stoccata ai “traditori”: «Sono molto deluso dalla scelta fatta da Alfano e Verdini a proposito dell’appoggio a Renzi. Non tengo il broncio – ha concluso Berlusconi – ma lo considero un fatto inaccettabile e non credo sia possibile un percorso inverso rispetto a quello che hanno fatto».

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