Chiamparino: abbiamo sbagliato. Così i 5 Stelle governeranno un ventennio
«Non sono per la resa dei conti perché tutti, chi più chi meno, io compreso, siamo responsabili di quello che è successo e della percezione del Pd tra la gente». Lo dice intervistato da la Stampa il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino.
Chiamparino: abbiamo sbagliato
«Il Pd è percepito solo come uno strumento per la gestione del potere e che funziona fino a quando il potere c’è. Per tante persone non siamo più un partito che si fa carico dei problemi e dei bisogni delle persone. Io sono pronto a tornare ad occuparmi di politica – fa mea culpa Chiamparino – perché sento circolare un vento simile a quello del 1994, l’anno della vittoria di Berlusconi». Che tradotto significa una nuova iattura: dal ventennio berlusconiano al ventennio grillino.
Unire le correnti per recuperare gli elettori
Chiamparino lancia una proposta: «Un patto tra i vari capi delle correnti del Pd a presentarsi insieme in un grande momento pubblico per sancire la fine delle correnti e rilanciare con autorevolezza un partito che non è più solo impegnato nella gestione del potere ma che sia in grado di mettere al centro i problemi delle persone». Dalle colonne Messaggero, un’altra intervita, il loquace Chiamparino ammette che su Torino si attendeva «una competizione serrata ma una vittoria del Pd anche se di lieve misura. Aritmeticamente è accaduto che il vento del voto di protesta si è riversato sui 5 Stelle, una folata generale in linea con quanto già avvenuto anche a Madrid e a Barcellona. E contro di essa la razionalità del buon governo e della proficua amministrazione non sono sufficienti: è un voto di pancia, un voto contro a prescindere». E poi, aggiunge al Mattino: sulla Appendino si sono concentrati al ballottaggio i voti di tutto il centrodestra. E questo è accaduto anche in altre città, Roma compresa». L’analisi brucia: gli elettori hanno preferito puntare sul candidato anti-Pd, persino in città come Torino dove il Pd ha governato con serietà e trasparenza». Sentito da anche dal Quotidiano nazionale, il governatore del Piemonte sottolinea che «occorre allargare gli orizzonti. E il dato di fatto, difficilmente contestabile, è che in Europa e, più in generale, nel mondo occidentale soffia un vento di antipolitica, di conflitto con il potere davvero impressionante».