Così i sindacati boicottano gli europei di calcio: «Non ritirate l’immondizia»

8 Giu 2016 18:33 - di Redazione

A due giorni dall’apertura dell’Euro 2016 il rischio dell’emergenza rifiuti incombe su Parigi. Zone centralissime come il Boulevard Haussmann, l’Opera, il quartiere intorno a Place Vendome, le pendici di Montmartre, ma anche il sedicesimo arrondissement, sono invase da cumuli di spazzatura lasciati sul ciglio della strada o davanti ai portoni dei palazzi. In questa giornata di sole, dopo le alluvioni dei giorni scorsi, tanti parigini si trovano costretti a fare lo slalom tra l’immondizia che invade i marciapiedi. Considerato anche il caldo degli ultimi giorni, i cattivi odori diventano in alcuni casi insopportabili. Dopo Saint-Etienne, anche il cuore di Parigi si trova in una situazione allarmante dovuta alla protesta dei netturbini contro la riforma del lavoro. Uno scenario che rischia di guastare la festa al presidente François Hollande, a due giorni dall’apertura dei campionati europei di calcio. E per giunta si apprende che nuovi siti di trattamento dei rifiuti sono bloccati nell’Ile-de-France, a Fos-sur-Mer e nell’Ariège: è quanto riferiscono i sindacati francesi opposti alla riforma del lavoro. Dopo una tregua durante la piena della Senna, lo scorso fine settimana, gli agenti della nettezza urbana opposti al Jobs act di Hollande hanno ripreso a scioperare. A Ivry-sur-Seine, alle porte della capitale, il principale centro di smaltimento dei rifiuti (730.000 tonnellate all’anno) è stato bloccato come anche molti camion per la raccolta della spazzatura. Baptiste Talbot, il segretario generale della CGT-Services publics ha incitato i lavoratori ad «avviare su tutto il territorio delle azioni per paralizzare la raccolta e il trattamento dei rifiuti».

I sindacati invitano a bloccare la raccolta dei rifiuti

E non è finita: in queste ore i manifestanti hanno occupato la Gare du Nord di Parigi, uno dei centri nevralgici della capitale, in cui è atteso il cosiddetto “treno dell’Euro” che porta il trofeo in processione in diverse città di Francia. Alla protesta partecipano alcune centinaia di manifestanti tra cui sindacalisti opposti al Jobs act francese, membri del movimento Nuit Debout (gli Indignados francesi) e di gruppi anticapitalisti. «È solo un avvertimento in vista dell’Euro», dice uno dei militanti che chiedono il ritiro della riforma. Questa mattina, i manifestanti hanno anche cercato di bloccare la ministra del Lavoro, Myriam El Khomri, davanti al suo domicilio. Furiosa, ha denunciato una «deriva che viola la mia intimità famigliare». Mentre una parte dei lavoratori della Sncf, la compagnia ferroviaria transalpina, arrivano all’ottavo giorno di sciopero continua il blocco di alcune raffinerie e centri di smaltimento di rifiuti in alcune grandi città ospite del torneo, tra cui Parigi, Marsiglia e Saint-Etienne. E sulle reti all news cominciano a circolare le prime immagini dei cumuli di rifiuti sul ciglio di alcune strade. Un fenomeno ancora limitato ma potenzialmente esplosivo per l’immagine della Francia a due giorni dall’europeo.

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