Deutsche Bank bocciata dal Fmi: il pericolo viene dalla Germania
Merkel e Schaeuble salgono in cattedra e impartiscono lezioni di solidità finanziaria agli europei. Ma forse farebbero meglio a guardare quello che succede in casa loro. Perché nel cuore della finanza teutonica si sta per aprire una voragine. Deutsche Bank affonda infatti ai minimi degli ultimi 30 anni con la bocciatura della Fed agli stress test e l’allarme del Fmi, secondo il quale l’istituto rappresenta un significativo rischio alla stabilità finanziaria. I titoli di Deutsche Bank sono scesi fino a 12,05 euro, ai minimi da 30 anni, per poi recuperare a 12,32 euro. Per Deutsche Bank si tratta della seconda bocciatura consecutiva da parte della Fed agli stress test. ”L’adeguatezza di capitale di Deutsche Bank Trust Corporation non è mai stata in dubbio. Attueremo le lezioni imparate quest’anno per rafforzare il nostro processo di pianificazione di distribuzione del capitale” afferma Bill Woodley, manager di Deutsche Bank negli Stati Uniti, con il Wall Street Journal. Il Fmi ha definito Deutsche bank l’istituto finanziario più rischioso al mondo e fonte di possibile shock per il sistema finanziario: ”Fra le banche importanti a livello di sistema, Deutsche bank sembra essere quella che puo’ dare il maggiore contributo in termini di rischi sistemici, seguita da HSBC e Credit Suisse”.
“La Germania”, sostiene il Fmi, “ha bisogno di studiare se i suoi piani di risoluzione delle banche sono applicabili, dal punto di vista, ad esempio, della tempestiva valutazione delle attività da trasferire, dell’accesso continuo alle infrastrutture dei mercati finanziari e dalla possibilità delle autorità di assicurare controlli su una banca con tempi di risoluzione di pochi giorni, con l’imposizione, se necessario, di una moratoria”.
A rendere vulnerabile l’istituto teutonico è la colossale esposizione a derivati, stimata dalla Banca dei Regolamenti Internazionali come superiore a 50 mila miliardi di dollari, una cifra pari a duemila volte la capitalizzazione di mercato dell’istituto. Secondo la Bri, inoltre, Deutsche Bank e Morgan Stanley contano da sole per il 20% dell’esposizione globale a derivati. “Immaginate di acquistare una casa per duemila dollari con garanzie per un dollaro”, chiosò il ‘Financial Times’ in un articolo dello scorso febbraio.