Parisi: «Rivoluzioneremo Milano». E dal palco ringrazia Silvio Berlusconi
Quelli della campagna elettorale «sono stati mesi belli, hanno sempre detto come ho fatto a tenere insieme nella stessa coalizione la Lega con Maurizio Lupi, ma c’è stata una grande armonia e accordo sulle cose da fare». Il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Stefano Parisi, ha chiuso la campagna elettorale con un incontro finale stracolmo di gente. «Non è stato complicato, non è stato un miracolo, come qualcuno ha detto – ha spiegato -Il centrodestra ha deciso di convergere su di me. Sono qui grazie a Silvio Berlusconi che oggi sta bene, è un grandissimo». Alla festa di chiusura della campagna anche i leader della coalizione, Maurizio Lupi, Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini. Sul palco anche Mara Venier.
L’attacco di Stefano Parisi a Sala
Poi l’attacco al candidato del centrosinistra: «La superficiale posizione di Beppe Sala sulla moschea nasconde un’evidente orientamento di parte del Pd a favore dei Fratelli Musulmani e contro i musulmani normali», ha detto Parisi, che ha parlato anche della candidata del Pd Sumaya Abdel Qader, responsabile cultura del Caim, finita al centro delle polemiche per commenti contro Israele e per la resistenza palestinese fatti dal marito e dalla madre. «Qui – dice Parisi – stiamo avendo un problema importante: se Beppe Sala vince le elezioni, non solo vince le elezioni una persona nelle migliore delle ipotesi non informata su queste questioni, ma soprattutto entra in consiglio Comunale questa signora su cui abbiamo grossi, grossissimi sospetti». Parisi ha più volte ripetuto di non essere contrario alla costruzione di una moschea a Milano ma a condizione che si conosca la provenienza dei finanziamenti e annuncia che se eletto farà un “board” con tutte le comunità musulmane di Milano «per discutere in maniera esplicita della condivisione dei nostri valori di Stato laico».