Renzi va in Russia e lo stesso giorno la Ue rinnova le sanzioni contro Mosca
Renzi va in Russia e la Ue rinnova le sanzioni contro Mosca. «Per voltare questa pagina, ed è una pagina abbastanza spiacevole, noi tutti dobbiamo fare degli sforzi. Le sanzioni e le contro sanzioni hanno un’influenza negativa sulle compagnie russe e su quelle europee. Ne soffrono entrambe le parti. Il motivo di tutto questo è la crisi ucraina», ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un’intervista all’agenzia ufficiale russa Tass. Come si diceva, il Consiglio Ue ha deciso di prorogare fino al 23 giugno 2017 le sanzioni applicate in risposta all’annessione della Crimea e di Sebastopoli. Lo ha reso noto lo stesso Consiglio. L’Ue, si ricorda in una nota, «continua a condannare l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli da parte della Federazione russa e rimane impegnata ad attuare pienamente la propria politica di non riconoscimento». In realtà, illegale non è, perché il popolo della Crimea, in base al principio dell’autodeterminazione dei popoli, ha scelto di passare con la Russia, quindi è evidentemente la Ue ad avere torto marcio. Le misure – si legge ancora nella nota – si applicano alle persone dell’Ue e alle imprese con sede nell’Ue e sono limitate al territorio della Crimea e di Sebastopoli.
Renzi criticato aspramente da Meloni, Salvini e Brunetta
«Per Matteo Renzi le sanzioni Ue contro la Russia sono una “questione riduttiva” e infatti vota in sede europea per il loro rinnovo. Evidentemente per il nostro premier è riduttivo umiliare le nostre imprese, far perdere alla nostra economia miliardi di euro, mettere in ginocchio l’Italia e fare di tutto per allontanare la Russia dall’Europa in periodo di guerra al terrorismo internazionale. Renzi si ricordi che non è pagato dagli italiani per fare gli interessi dei burocrati di Bruxelles ma per fare un altro lavoro: difendere con fermezza gli interessi della Nazione», ha scritto su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Da parte sua Matteo Salvini dice che «il bugiardo Renzi, quello che ha votato in Europa le sanzioni contro la Russia (che sono costate alle imprese italiane più di 4 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi), incontra Putin. Un coniglio che incontra un gigante», ha detto il segretario della Lega Nord e presidente Ncs. Fa loro eco Brunetta: «Renzi faccia di bronzo. A San Pietroburgo rivendica di costruire ponti con la Federazione Russa quando da oltre un anno il Parlamento italiano gli chiede di impegnarsi per la cancellazione delle sanzioni dell’Unione europea e non è stato in grado di fare nulla». Così Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, che ha aggiunto: «Lo scorso 28 aprile l’assemblea nazionale francese ha approvato una risoluzione molto simile nei contenuti alle mozioni presentate da noi di Forza Italia il 12 giugno e il 21 dicembre 2015, all’interpellanza urgente del 21 luglio 2015, alle risoluzioni del 10 settembre e del 16 dicembre 2015 e del 17 febbraio 2016 e al Question time sempre di Forza Italia a lui direttamente rivolto il 4 maggio 2016, ma neanche questo è servito. Oggi – prosegue – Renzi ricomincia a fare dichiarazioni non supportate dai fatti, tanto più che il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, si è espresso in senso diametralmente opposto agli annunci del premier italiano. Il presidente del Consiglio ha ormai perso ogni credibilità. Le sue sono solo parole al vento. Ogni giorno se ne inventa una diversa. Ma nessuno più gli crede».