Trump: «Non ho mai voluto incontrare Salvini». Matteo lo smentisce

1 Giu 2016 15:58 - di Redazione

Salvini? «Non ho voluto incontrarlo». Con queste parole di Donald Trump in un’intervista, anticipata dal quotidiano “La Repubblica”, che verrà pubblicata da “The Hollywood Reporter”,  dà il via a una imbarazzante vicenda che sta facendo il giro del web . Un’intervista nella quale, peraltro, il candidato repubblicano alla Casa Bianca, sembra prendere le distanze anche da Marine Le Pen e in genere dai populismi europei. Dichiarazioni che, nota maliziosa La Repubblica, contraddicono sia le foto che ritraggono insieme Trump e Salvini (pubblicata dal quotidiano) sia le dichiarazioni di augurio rivolte dal tycoon al leader della Lega attraverso il Wall Street Journal («Matteo, ti auguro di diventare presto il nuovo premier italiano»). Un giallo.

Salvini: «Dozzine di mail confermano quell’incontro»

La replica di Matteo Salvini è invece in una intervista pubblicata su Repubblica.it: «Questa cosa – dice – mi fa molto ridere. L’intero impianto di quell’intervista ha dell’incredibile. Le dico solo che ci sono almeno una dozzina di e mail di preparazione di quell’incontro». Niente di improvvisato? Non ha fatto il Forrest Gump? «No – replica il leader della Lega – le assicuro. Non sono saltato su un aereo con cappellino e bandierina». L’incontro, racconta, risale a «circa un mese fa in Pennsylvania, fuori Philadelphia. C’era la convention repubblicana». E allora, perché la presa di distanza da lei e Le Pen? «Non ne ho idea, mi sembra molto strano». Ma comunque, continua a tifare per lui? «Assolutamente sì. Abbiamo moltissimi punti in comune».

Una possibile verità

Come è possibile che Trump dichiari di non avere mai voluto incontrare Salvini? Su Facebook e su Twitter,  in tv e sui giornali lo scorso aprile sono state pubblicate e fotoe servizi subito rilanciate sui social network. Tra l’altro le dichiarazioni pubbliche fatte da Salvini non sono mai smentite dallo staff di Trump.  Dunque cos’è successo? Il Giornale cerca di ricostruire come probabilmente sono andate le cose. «La verità potrebbe essere questa: consigliato dal suo staff, non intende prestare il fianco a critiche sui politici stranieri che dicono di stimarlo». “Non ha alcun vantaggio – scrive Michael Wolff sul The Hollywood Reporter – nel valorizzare i legami con Le Pen o Salvini”. Insomma, non ci guadagna nulla. Dunque ora si mostra freddo. «Del resto – si legge sul Giornale – se persino la Corea del Nord si schiera con Trump, con un giornale che lo definisce “un politico saggio e un candidato presidenziale preveggente”, al confronto della “ottusa Hillary” Clinton, è sin troppo evidente che la stessa cosa la fa oggi Salvini nei confronti del candidato repubblicano. Simpatia sì, ma senza confondere la politica. «Spero che Trump diventi presidente degli Stati Uniti. Lui fa una battaglia per gli Usa, ma l’Italia è l’Italia e nessun modello è esportabile’», ha detto il leader della Lega ad “Agorà” (Raitre), aggiungendo: «Sarei contento se gli Stati Uniti si occupassero degli Stati Uniti. Come Putin che fa bene in Russia».

 

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