Trump: «Pronto a ricevere Kim Jong-Un». E Hillary, spiazzata, s’infuria
Donald Trump sarebbe pronto a ricevere il leader nordcoreano Kim Jong-Un negli Stati Uniti. Lo ha detto il candidato repubblicano alla Casa Bianca durante un comizio ad Atlanta, in Georgia, precisando che l’obiettivo sarebbe quello di “aprire un dialogo”. Trump ha detto però che non andrebbe a Pyongyang, ma sarebbe pronto a ricevere Kim Jong-Un in America per un vertice privato (non per una cena di stato). Trump è stato criticato da più parti, a cominciare da una infuriata e spiazzata Hillary Clinton. E Trump per tutta risposta ha definito la rivale democratica una “dilettante”.
Il candidato presidenziale repubblicano ha anche lanciato una sorta di ultimatum alla leadership repubblicana, invitando i dirigenti del partito a diventare più forti o a starsene zitti, altrimenti dovrà guidare il Grand Old party “da solo”. “Sapete, i repubblicani, i nostri leader devono diventare più forti. Questo è troppo difficile da fare da solo ma sapete cosa? Penso che sarò costretto a farlo”, ha detto in comizio. E ha aggiunto, rivolgendosi alla dirigenza repubblicana: “State tranquilli. Non parlate. Per favore calma”. Parole che arrivando dopo le prese di distanza dei vertici Gop dalle sue reazioni alla strage di Orlando.
Sull’eccidio, Trump dice: “Se ci fosse stata gente armata al club (Pulse, ndr) la notte in cui è successa, la tragedia avrebbe avuto proporzioni diverse”. Il candidato repubblicano lo ha detto in un’intervista alla Cnn, ripetendo così la sua posizione sul diritto alle armi ai civili, per potersi difendere in caso di attacchi come quello avvenuto a Orlando nella notte tra sabato e domenica scorsa. Secondo Trump, se ci fosse stata gente armata, il bilancio non sarebbe stato di 50 vittime (compreso il killer), bensi’ inferiore.