Arrestati a Tunisi 7 foreign fighters: volevano unirsi all’Isis in Libia
Volevano raggiungere le forze dell’Isis in Libia per poi tornare in Tunisia e vendicare i terroristi uccisi dalle forze armate a Ben Guerdane nei mesi scorsi. Sette potenziali foreign fighters sono stati arrestati dalle forze dell’ordine tunisine a El Mnhila, alla periferia della capitale Tunisi, con l’accusa di appartenere ad una cellula terroristica.
Il ministero dell’Interno di Tunisi ha poi spiegato che questi arresti sono legati alla recente operazione del 5 luglio scorso che ha permesso lo smantellamento di un’altra cellula terroristica, sempre a Mnhila, composta di membri dell’Isis, pronti a partire per le zone di combattimento di Siria, Libia ed Iraq.
E questo proprio mentre Mohsen Marzouk, ex-segretario generale di Nidaa Tounes, partito laico di maggioranza relativa del Paese, ha dato il via ufficiale ieri alla Coupole El Menzah di Tunisi al primo congresso costitutivo del suo nuovo partito politico, “Progetto Tunisia“.
Ad accoglierlo oltre 3000 persone allo slogan di “il nostro progetto, la riforma”. Presenti molte personalità politiche ed istituzionali, assenti per altri impegni il capo dello Stato tunisino, Beji Caid Essesbi, non invitati i rappresentanti del partito islamico Ennhadha, dal quale il nuovo partito prende le distanze.
“Siamo in totale disaccordo con coloro che mischiano politica e religione, ha affermato Marzouk, riferendosi appunto ad Ennhadha, primo gruppo in parlamento e parte del governo di coalizione attuale.
“E’ il tempo delle riforme per il paese”, ha aggiunto un membro di Progetto Tunisia, Mondher Belhaj Ali.
Il congresso di Progetto Tunisia prosegue oggi e domani ad Hammamet e terminerà con l’elezione dell’esecutivo del partito e una presa di posizione rispetto al nuovo governo di unità nazionale di prossima formazione.