Il “democratico” Erdogan licenzia migliaia di prof considerati “sospetti”
È salito a 9.322 il numero delle persone arrestate finora con l’accusa di complicità nel fallito golpe in Turchia ma ora la mano pesante di Erdogan dopo il fallito golpe militare si staglia contro tutti i presunti “collaborazionisti” del settore scoladtico. Il Consiglio per l’alta educazione (Yok), organo costituzionale responsabile della supervisione delle università turche, ha infatti chiesto le dimissioni dei 1.577 rettori della Turchia dopo il fallito golpe. Tra questi, 1.176 sono di università pubbliche e il resto di fondazioni universitarie.Il ministero dell’Educazione turco ha anche revocato la licenza d’insegnamento a 21 mila docenti che lavorano in scuole private, molte delle quali sono ritenute vicine alla rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Lo riporta Ntv. In precedenza, era stata annunciata la sospensione di 15.200 insegnanti delle scuole pubbliche, anche considerati “sospetti”. La scure di Erdogan si abbatte anche sui servizi segreti, colpevoli di non averlo avvisato in tempo o di aver fatto finta di nulla. Almeno cento agenti sono stati sospesi dal Mit, i servizi segreti turchi, con l’accusa di collaborare con la rete che fa capo a Fethullah Gulen, che Ankara ritiene la mente del fallito golpe. Lo riporta l’agenzia statale Anadolu. Epurazioni arrivano anche nell’ufficio della Presidenza del Consiglio, da cui sono stati allontanati 257 dipendenti. Sul fronte religioso, infine, la Presidenza turca per gli Affari religiosi (Diyanet), massima autorità islamica che dipende dallo Stato, ha annunciato di aver allontanato 492 dipendenti – tra cui imam e docenti di religione – per il sospetto di legami con la rete di Fethullah Gulen, che Ankara accusa di essere dietro al fallito golpe. La Diyanet ha anche annunciato che non permetterà lo svolgimento dei funerali islamici per i golpisti uccisi.