Germania, il terrorista del treno era un affiliato all’Isis: la prova in un video
Via via che passano le ore la portata dell’orrore perpetrato sui cinque passeggeri del treno tedesco dal acquisisce nuovi connotati. E tra le indagini e le testimonianze, arriva anche il video della minaccia rivolta alla Germania dal giovane terrorista e puntualmente immortalata in un video: un video che, proprio poco fa, l’Isis ha postato su Site. E le immagini del prima dell’agguato non lasciano adito a dubbi: in quei frammenti postati in Rete dai miliziani jihadista il terrorista annuncia: «Farò un attentato suicida in Germania… Vi combatterò fino a quando il sangue mi scorrerà nelle vene»…
L’Isis posta sul web il video del terrorista del treno
Il video – un filmato che dura 20 secondi e che è stato rilanciato da Site – è intitolato “Germania: video del soldato dello Stato islamico Muhammad Riyad che ha compiuto l’attacco di Wurzburg”. Nel video, allora, Riyad si identifica come un «soldato del Califfato» e minaccia ulteriori attacchi da parte dell’Isis «in ogni villaggio, città e aeroporto». E non è tutto: a chiarire definitivamente la matrice jihadista dell’agguato sul treno tedesco arriva anche la registrazione della telefonata con cui un passeggero ha dato l’allarme dell’agguato in corso con il suo cellulare: un audio in cui si distingue chiaramente come l’aggressore afghano abbia urlato «Allah akbar»; la sua voce è chiaramente udibile tanto che, a riguardo, il procuratore capo Erik Ohlenschlager ha definito la registrazione in cui «si capisce chiaramente la frase, una prova obiettiva». Non solo: sempre in riferimento alle indagini in corso, sempre il magistrato ha fatto sapere che l’aggressore afghano in Germania «sabato scorso aveva saputo che un suo amico era stato ucciso in Afghanistan»: di qui la decisione di «vendicare quella morte» uccidendo «gli infedeli he avevano fatto soffrire il suo amico»; di qui la registrazione del video in cui il terrorista in erba annuncia di voler «prendere il treno e uccidere sconosciuti innocenti». Ma c’è anche un ‘altra notizia che turba gli animi ulteriormente (se possibile): in base a quanto riferito dal portavoce della Polizia Criminale tedesca, il 17 afghano che ha attaccato un treno in Baviera è arrivato in Germania il 30 giugno 2015, un anno fa, da rifugiato. Il suo ingresso nel Paese è stato registrato a Passau. Dopo aver richiesto asilo, si trovava legalmente in Germania. Il terrorista che voleva uccidere i passeggeri a bordo di un treno tedesco era un rifugiato legale, un nemico spietato accolto e pronto al massacro.
Due dei feriti sono ancora in pericolo di vita
E se massacro non è stato, è stato solo per merito dell’intervento della polizia che è riuscita a sparare anche se «per autodifesa» perché «non c’era altro da poter fare». Il giovane in fuga aveva brandito la sua ascia contro i due poliziotti che lo inseguivano correndo. Non si sa quanti colpi siano stati esplosi dagli agenti sul 17enne, su cui deve essere fatta l’autopsia. Non sono comunque stati meno di quattro. Mentre delle cinque persone ferite dall’attentatore, due sono ancora in pericolo di vita anche perché, come riferito dal capo della Polizia della bassa Franconia Gerhard Kallert in una conferenza stampa in cui ha ricostruito minuziosamente la dinamica dell’aggressione, «le ferite delle vittime erano veramente profonde e pericolose».