«Il governo confonde il Ttip con il Totip, un altra figuraccia per l’Italia»
Tempi duri per il globalisti del Ttip, l’ammessione del ministro Calenda uno dei principali sostenitori del Trattato Transatlantico è assai significativa.«Il Ttip secondo me salta perché siamo arrivati troppo lunghi sulla negoziazione». «Rischia di saltare – aggiunge Calenda– anche l’accordo con il Canada perché c’è una mancanza di fiducia verso tutto quello che internazionalizzazione e una mancanza di delega a una governance europea certa». Mancanza di fiducia? La dica tutta il ministro Calenda. Il vero punto è che la Commissione dei tecnocrati di Bruxelles vorrebbe esautorare i Parlamenti nazionali dalla ratifica di due trattati commerciali (il Ttip è tra Europa e Usa, mentre il Ceta tra Europa e Canada) che cambierebbero non poco (e decisamente in peggio) la nostra vita: dalla qualità dei prodotti alimentari alla tutela dei marchi italiani, alla normativa sul lavoro.
Rampelli: «Ttip, salvaguardare gli interessi nazionali»
Richiama la necessità di tutelare gli interessi nazionali Fabio Rampelli, capogruppo di FdI alla Camera: «La democrazia prevede massima trasparenza e partecipazione da parte dei cittadini, delle imprese, e degli Stati nazionali e queste prerogative sono assenti dal Ttip. Per questo elemento riteniamo indispensabile rivedere il trattato rendendolo aperto e intelligibile a popoli che lo sottoscrivono salvaguardando l’interesse nazionale. Purtroppo, siamo rimasti scottati dai trattati istituitivi dell’Unione Europea per poter firmare a scatola chiusa un accordo con gli Usa i cui contenuti sono ignoti alla maggioranza degli italiani e degli europei»
Grimoldi: «Il governo è andato a sbattere il muso»
Più che giustificata l’ironia sul gioverno di Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della Lega Lombarda: «Come ha detto il buon Crozza, il Governo italiano ha confuso il Ttip con il Totip! E cosi rimediato la solita figuraccia internazionale. Un accordo che avrebbe penalizzato un Paese come il nostro, eppure, inspiegabilmente, l’esecutivo Renzi, come sempre appiattito sulle posizioni perdenti e sbagliate di Obama, ha continuato a sostenere fino ad andarci a sbattere il muso». Provvidenziale è stata la dura presa di posizione dei francesi, mentre invece il governo italiano, interessato evidentemente a gratificari i poteri forti globali avrebbe tranquillamente agevolato un accordo contrario agli interessi nazionali.
Stop Ttip Italia invita a non abbassare la guardia
Esultano anche i promotori della campagna Stop Ttip Italia, ma invitano comunque alla cautela: «Mentre siamo riusciti grazie alle mobilitazioni a impedire alla Commissione Europea di tagliare fuori i parlamenti nazionali dalla ratifica di trattati importanti per il futuro dell’Europa come Ttip e Ceta – sottolinea Monica Di Sisto, portavoce della Campagna – oggi imprese, associazioni e sindacati hanno incontrato il ministro Calenda e la presidente Boldrini per ribadire la loro contrarietà totale a ogni ipotesi di scorciatoia istituzionale. La possibilità di far intervenire i nostri Parlamenti è un passo fondamentale, ma è assolutamente insufficiente considerato il rischio che l’accordo UE-Canada venga, anche se in forma temporanea e in attesa delle ratifiche, già reso operativo»