Killer di Ansbach, la Bild: i medici sapevano delle sue intenzioni suicide
Mentre l’orrore di Ansbach viene superato dalla brutale uccisione del religioso giustiziato in chiesa nei pressi di Rouen, emergono sempre nuovi, e agghiaccianti dettagli, sull’attentatore della Baviera che voleva colpire quante più vittime possibili a un concerto all’aperto che aveva radunato oltre 2500 persone.
Bild, nelle perizie le intenzioni suicide del kamikaze
E allora, le indagini proseguono e aggiornano la mancata strage di Ansbach a nuovi dettagli suo kamikaze, il quale, si apprende in queste ore, aveva più volte espresso intenzioni suicide nei colloqui con i medici. A riportare le ultime notizie a riguardo è la Bild, che pubblica anche i rapporti e i referti medici del 27enne siriano Mohammad Daleel. In una perizia in particolare – scrive la Bild – richiesta per evitare l’espulsione in Bulgaria, le manie suicide del profugo siriano erano venute prepotentemente alla luce, e ai medici era apparso chiaro il rischio di suicidio.
Bild, il killer era depresso dopo la morte di moglie e figlio
E allora, «c’è da credere che Daleel sia capace di mettere in atto il suo suicidio in maniera spettacolare, dopo la morte della moglie e del figlio di 6 mesi non ha più nulla da perdere», si legge in un passo del rapporto citato dalla Bild chiedendosi come mai nessuno abbia pensato di tenere il profugo sotto controllo. Non solo: dal 4 al 15 gennaio 2015 Daleel venne ricoverato all’ospedale di Ansbach, aggiunge la Bild, ubriaco e con diversi tagli al braccio sinistro. E ancora, in un rapporto dell’11 febbraio si rileva che il paziente soffre di «una grave depressione unita a duraturi intenti suicidi». Sarebbe stato più che abbastanza per tenerlo sotto controllo non solo clinicamente ma, soprattutto, giudiziariamente.