Meloni: “la scelta di Parisi nasconde la voglia di inciucio dopo il referendum?”
29 Lug 2016 8:20 - di Redazione
Giorgia Meloni considera Stefano Parisi una figura autorevole, ma per la leader dei Fratelli d’Italia il punto non è il profilo dell’ex candidato a Milano. E non è neanche il suo ruolo dentro Fi. «Non mi permetto di mettere bocca sulle questioni interne ad un altro partito. Il problema è un altro: Parisi è funzionale ad un governo Renzi bis in caso di vittoria del No al referendum? Certamente un governo di unità nazionale non avrà i nostri voti», spiega a “la Stampa“.
Meloni: “Parisi è funzionale ad un governo Renzi bis”
Se vince il No si dovrà pur fare una nuova legge elettorale. O lei pensa che si dovrebbe andare ad elezioni con due sistemi elettorali diversi per Camera e Senato? «No, credo che una nuova legge elettorale sia la strada migliore. Renzi però, se fosse un uomo di Stato, dovrebbe proporre fin d’ora che di sederci attorno ad un tavolo e discutere e approvare in Parlamento un nuovo sistema elettorale in caso di vittoria del No. Sarebbe una clausola di salvaguardia che eviterebbe i laboratori politici dentro i Palazzi. Tutto si può fare tranne esperimenti di Partito della Nazione».
Meloni: “Alfano confonde la parola moderati con inciucisti”
Berlusconi si sta posizionando per il dopo referendum? «Parisi ha detto senza infingimenti, proprio nell’intervista rilasciata alla Stampa, che in caso di vittoria del No Renzi può rimanere. Come la pensa Berlusconi non lo so: non ci parlo da quando ha deciso di sostenere Marchini a Roma. Poi delle dinamiche familiari e aziendali non so nulla. Osservo che la figura di Parisi è quella più dialogante con Renzi nella prospettiva che Renzi non sia autosufficiente dopo il referendum. Anche il nuovo protagonismo di Alfano è un sintomo di questa prospettiva». Alfano ha detto che ci sono le condizioni per una aggregazione dei moderati. «Alfano confonde la parola moderati con inciucisti. Per lui essere moderati significa farsi eleggere da una parte e poi andare al governo con quella avversa. Per lui moderati non fa rima con coerenza che invece oggi è il valore aggiunto della politica. Basta ammucchiate: non siamo disponibili e non lo sono più i cittadini. L’esperienza di Roma ha dimostrato che puoi stipare tutti i pezzi che vuoi, mettere insieme Marchini e Storace, ma la gente non ti vota. Io sono da sola ho preso più del doppio di Marchini».