Pigneto, sgomberato il Point Break: «Centrale di spaccio filo anarchica» (video)
Quel giorno di sette anni fa – era il 2009 – che avevano preso d’assalto quella palazzina al Pigneto per occuparla avevano sfondato le finestre e il portone con piedi di porco, seghe elettriche, tronchesi spiegando che non ritenevano giusto che il costo d’affitto di un immobile fosse deciso dal proprietario ma doveva essere deciso dall’affittuario. E, per questo, erano entrati lì, nella palazzina di tre piani di via Fortebraccio 30, al Pigneto, sfondando gli infissi. Oggi l’immobile occupato, ribattezzato, nel frattempo, “Point Break“, è stato sgomberato dalla polizia che ha notificato l’ordinanza «di sequestro preventivo dell’immobile emesso dal Tribunale di Roma» perché l’edificio era diventato una vera e propria centrale di spaccio di droga gestita da elementi filo anarchici.
Nel corso dell’operazione di sgombero è stata anche arrestata una persona e 9 sono state denunciate e, poco dopo, la Questura ha spiegato che «i responsabili dell’occupazione erano un nutrito gruppo di persone di matrice filo anarchica, riconducibili all’area della sinistra extra parlamentare e dei centri sociali autogestiti».
All’interno gli agenti hanno trovato «e sequestrato – rivela la polizia – mazze, aste per bandiere, caschi protettivi, alcuni fumogeni e manifesti vari di propaganda politica filo anarchica».
Una delle persone presenti all’interno dell’edificio «è stata trovata in possesso di marijuana già suddivisa in dosi pronte per lo spaccio al dettaglio». Trovati e sequestrati altri 150 grammi di marijuana in vari luoghi dell’edificio ma, soprattutto, appunti di contabilità riconducibili, sottolineano dalla Questura, «ad un’intensa attività di spaccio».
Le 9 persone denunciate sono state ritenute responsabili oltre che dell’occupazione abusiva anche di furto aggravato di energia elettrica con un danno all’erario stimato dall’Acea in circa 500.000 euro per i 7 anni di illecito utilizzo dell’immobile.