Nizza: attentato in perfetto stile jihadista. Il killer è arrivato in bici
L’attentato di Nizza, «anche se non è stato ancora rivendicato, corrisponde esattamente agli appelli di omicidio delle organizzazioni terroristiche islamiche diffusi sulle loro riviste e sui media». Lo ha detto il procuratore Francois Molins in merito all’attacco di giovedi notte lunga la Promenade des Anglais nel giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia che ha causato 84 morti e decine di feriti.
A Nizza stesso schema degli attentati jihadisti
Pur in assenza di rivendicazioni ufficiali sull’attentato, insomma, si può dire con quasi certezza che la dinamica dell’azione ricalca gli schemi prescritti sul web dalle organizzazioni jihadiste sparse in tutto il mondo. Intanto iniziano a emergere i particolari dell’attentato che ha stravolto la Francia. Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il killer dell’attentatore di Nizza, è arrivato al camion con cui ha fatto la strage «da solo in bici». Il camion era parcheggiato in un quartiere di Nizza dal 13 luglio ed è riapparso – secondo gli investigatori – alle ore 22,30 della sera del 14. luglio. Lo ha rivelato il procuratore François Molins ricostruendo nei dettagli l’attentato alla Promenade des Anglais. Il camion era stato noleggiato l’11 luglio e avrebbe dovuto essere ricostruito il 13, ha proseguito Molins spiegando che la bicicletta è stata poi ritrovata nella stiva del camion. Il killer di Nizza – ha aggiunto Molins – «era sconosciuto ai servizi di intelligence e non era mai stato oggetto della minima segnalazione di radicalizzazione».
Il terrorista è arrivato in bici
Il terrorista di Nizza è giunto in bicicletta alle 21, 34 nel luogo in cui aveva lasciato il camion noleggiato l’11 luglio in un’agenzia di Saint-Laurent du Var, ha aggiunto il procuratore, precisando che la bici caricata a bordo del Tir di 19 tonnellate è stata ritrovata dagli inquirenti. Nel rimorchio, ha precisato, «c’era solo una bici e delle palette di carico». Nel camion, invece, sono state trovate «una pistola automatica calibro 7.65, un caricatore, delle cartucce, una seconda pistola finta, due repliche fittizie di fucili d’assalto, un kalashnikov e un M16, un telefono cellulare, una granata e diversi documenti». Nella casa dell’attentatore di Nizza, che è stata minuziosamente perquisita per ore, non sono state trovate né armi né esplosivi.