Su Rouen lo spettro di Nizza: nuova défaillance della sicurezza francese?
E come a Nizza, sembra che anche stavolta ci sia stata una défaillance nella sicurezza francese: uno dei due assalitori di Saint-Etienne-de-Rouvray era stato condannato nel 2015 per un tentativo di arruolamento nella jihad in Siria. Non ci riuscì e venne fermato alla frontiera turca: è quanto riferiscono fonti di polizia citate da diversi media francesi. «Era stato liberato e posto sotto sorveglianza con il braccialetto elettronico. La procura antiterrorismo aveva fatto appello contro questa decisione». Informazioni che devono ancora trovare l’ufficiale conferma delle autorità francesi. Non solo: uno dei due assalitori aveva scontato un anno di prigione ed era stato liberato il 22 marzo: è quanto riferiscono fonti giudiziarie citate da I-Télé. Come detto, nel 2015 cercò di arruolarsi nella jihad in Siria ma venne bloccato alla frontiera turca. All’uscita di prigione, il 22 marzo, era stato posto in libertà vigilata con il braccialetto elettronico. Poteva uscire di casa ogni giorni dalle 8:30 alle 12:30.
Un terrorista di Rouen era stato appena scarcerato
«Siamo davanti a un’organizzazione terroristica, l’Isis, che ci ha dichiarato guerra. Dobbiamo condurre questa guerra con tutti i mezzi»: lo ha detto il presidente, François Hollande, nella sua dichiarazione alla stampa da Saint-Etienne-du-Rouvray. «Nel rispetto del diritto (…) Siamo una democrazia», ha poi aggiunto Hollande. Al presidente francese risponde prontamente l’Isis nella sua rivendicazione: il testo della rivendicazione, diffusa da Aamaq, dell’attacco a Rouen recita: «Una fonte di sicurezza all’agenzia Aamaq (afferma che) i due esecutori dell’attacco alla chiesa in Normandia in Francia sono due soldati dello Stato islamico. E hanno eseguito l’operazione in risposta agli appelli di prendere di mira i Paesi della Coalizione crociata».