Albanese espulso dall’Italia: faceva proselitismo ed era a favore dell’Isis
Il presidente del Centro di cultura islamica di Ferrara è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta della quarantaduesima espulsione dall’inizio del 2016 mentre sono 108 i soggetti espulsi dal 2015. L’uomo, un albanese residente a Ferrara, secondo le indagini aveva iniziato a diffondere pratiche religiose particolarmente rigorose da quando, poco tempo fa, era diventato presidente del Centro. «Ho deciso la sua espulsione – ha commentato Alfano – perché svolgeva un’attività di proselitismo rivolta ai fedeli con un linguaggio denso di tratti di fanatismo e consultava online, freneticamente, siti con contenuti riferibili allo Stato Islamico, dimostrando una chiara insofferenza nei confronti della cultura occidentale e un forte astio contro i Paesi sostenitori della coalizione internazionale». L’uomo espulso è un albanese di 34 anni residente a Vigarano Mainarda, Hidri Sajmir, artigiano dell’edilizia. Secondo alcune fonti locali forse era in partenza per il rientro in Albania.
Dall’albanese al pachistano con il fucile giocattolo
Intanto si moltiplicano gli episodi che creano momenti di panico. A piedi, imbracciando un fucile mitragliatore, rivelatosi “giocattolo”, sulla strada statale 274 in direzione di Salve: quanto è bastato per far allarmare non pochi automobilisti in transito e allertare la polizia. Sul posto è intervenuto personale del commissariato di Taurisano (Lecce) che ha rintracciato il protagonista, un giovane 27enne pachistano che è stato subito identificato. Agli agenti il giovane straniero ha riferito di aver trovato l’arma per terra accorgendosi subito che si trattava di un’arma giocattolo per poi a suo dire abbandonarla subito. Su indicazioni dello stesso extracomunitario, il finto fucile mitragliatore è stato recuperato dai poliziotti e sequestrato. Per l’incauto pachistano è scattata una denuncia per procurato allarme.