Bangladesh, non ce l’ha fatta l’elefantessa trascinata dalle acque

16 Ago 2016 14:10 - di

Dopo un’autentica odissea durata due mesi, non ha avuto però un lieto fine la vicenda di una elefantessa separata dal suo branco nello Stato indiano dell’Assam dalle acque in piena del fiume Brahmaputra, e arrivata fino nel Bangladesh meridionale dove però, nonostante gli sforzi fatti per salvarla, è deceduta oggi di infarto. Ribattezzato Bangabahadur (Eroe del Bengala) il pachiderma, del peso di almeno quattro tonnellate, ha probabilmente viaggiato dal 26 giugno scorso nel fiume per centinaia di chilometri, per poi proseguire verso sud sulla terra ferma fino a raggiungere Jamalpur, dove è stato catturato e sedato. Quando tutto sembrava finito – e il finale sembrava a lieto fine – e già si pensava al suo reinserimento nella foresta, l’elefantessa, molto debole e disorientata, è caduta però in uno stagno dove rischiava di affogare. Per salvarla l’intera popolazione della zona di Sarishabarhi si è mobilitata in uno sforzo che però deve aver ulteriormente indebolito l’organismo dell’animale. Sedato una seconda volta, è infatti caduto in una specie di coma. Esperti della Guardia forestale del Bangladesh hanno cercato in ogni modo di rianimarlo, senza però poter evitare la sua morte che, secondo il veterinario Mustafizur Rahman, è stata causata da un arresto cardiaco.

Tutto il villaggio mobilitato per l’elefantessa

«In centinaia sono venuti in suo soccorso quando hanno visto che l’elefante aveva perso conoscenza», ha riportato il veterinario Sayed Hossain all’agenzia di stampa Afp. «Le persone sono entrare in acqua e ci hanno aiutato legare l’animale con corde e catene. E, infine, solo grazie all’aiuto degli abitanti del villaggio, siamo stati in grado di riportare l’elefante sulla terraferma». La femmina di elefante pesava oltre quattro tonnellate, e probabilmente si è indebolita dopo aver trascorso settimane in acqua nella zona di Jamalpur, vicino al confine indiano. L’inondazione che l’ha trascinata in acqua era fortissima, tanto da impedirle di raggiungere le rive. Avrebbe viaggiato per quasi mille chilometri, senza la possibilità di nutrirsi. Non sono serviti gli sforzi dell’intero villaggio del Bangladesh per salvarla, bambini compresi, i quali speravano di poterla affidare al parco safari vicino a Dacca, la capitale del Paese.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *