“Burkini”: il bikini islamico spacca la Francia e mostra i limiti dell’Europa

17 Ago 2016 8:31 - di Redazione
È cominciato in sordina a Marsiglia, nei primi giorni di agosto, con il pubblico veto a una festa privata in un centro acquatico, dove era d’obbligo il costume intero, coordinato da un pareo oda un paio di pantaloni corti. È proseguito qualche giorno dopo a Cannes, dove il sindaco, David Liznard (del partito conservatore Les Républicains) ha emesso un’ordinanza apparentemente generica che vietava l’ingresso alle spiagge comunali «a chiunque non avesse una tenuta corretta, rispettosa dei buoni costumi»: cinquant’anni fa sarebbe stato usato più o meno lo stesso linguaggio per allontanare i primi, scandalosi monokini. Ma, anche se non era mai citato espressamente, l’obiettivo è invece il burkini: il costume tutto d’un pezzo, che copre le gambe, le braccia e va solitamente abbinato anche al velo, si legge su “il Corriere della Sera“.

Il burkini spacca la Francia

Il sindaco di Cannes ha raccomandato l’osservanza della laicità anche sotto l’ombrellone, ma è stato rimbeccato da alcune associazioni contro l’islamofobia che volevano sapere se lo stesso vale per le suore cattoliche, la kippah ebraica e le catenine con crocifìsso. Ma a far esplodere la grande questione politico-sociologica se si possano bandire, o no, donne troppo «costumate» dai litorali è stata la mega rissa di Ferragosto in Corsica, a Siseo, borgo a nord di Bastia. Per diverse ore due non meglio identificati gruppi di persone, genericamente definiti come «locali» e «magrebini», si sono presi a bottigliate e sassate, hanno sfoderato i coltelli (non confermata anche l’entrata in scena di una fiocina) finché non sono intervenuti un centinaio di gendarmi a ristabilire la calma e a cercare di ricostruire l’accaduto. Le versioni dei testimoni collidono. Di sicuro nella stessa caletta facevano il bagno famiglie di origine diverse: da un lato le donne erano vestite, dall’altro in bikini o in topless. Non si sa esattamente da quale parte siano partiti i primi insulti, ma quando alcuni turisti hanno cominciato a fotografare l’insolito paesaggio, si è scatenato il putiferio.

Scontri in Corsica tra magrebini e “locali”

Il sindaco di Siseo, Ange-Pierre Vivoni, si è affrettato a richiamare la sua piccola comunità alla pacifica convivenza: «In questi anni abbiamo celebrato anche otto matrimoni misti, tra corsi e magrebini», ha ricordato con orgoglio il primo cittadino. Anche se poche ore dopo, ha copiato ed emesso la stessa ordinanza del suo collega di Cannes, per ragioni di ordine pubblico.

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