Crimea, Poroshenko ha paura e allerta le truppe. L’Onu riunito d’urgenza
Qualcuno ne ha parlato come di una “guerra dimenticata”. In realtà il conflitto a bassa intensità tra Russia e Ucraina, da tempo in corso per la sovranità sulla Crimea, rischia una nuova e più drammatica escalation. Ne fa prova la preoccupazione espressa dalla Nato, che monitora da vicino l’evolversi della situazione, ma, ancor di più, la riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu chiesta e ottenuta dal governo di Kiev dopo – si legge in una nota diramata dalla Rappresentanza permanente ucraina al Palazzo di Vetro – «le ultime provocazioni della Russia in Crimea». Iniziativa, questa, già anticipata ai giornalisti dall’ambasciatore di Kiev all’Onu, Volodymyr Yelchenko («Siamo pronti ad affrontare nuovi sviluppi provocatori, e quando verrà superato un certo punto chiederemo la convocazione del Cds»).
Poche speranze per una soluzione diplomatica
L’annuncio, tuttavia, non ha esorcizzato il ricorso delle armi in favore della diplomazia. Tutt’altro: in un tweet, il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dato notizia di aver disposto «l’allerta massima» (in pratica, l’ordine di prepararsi al combattimento) per tutte le unità militari al confine con la Crimea e nel Donbass. Una risposta a Vladimir Putin che solo ventiquattr’ore prima – come riferito dall’ufficio stampa del Cremlino – il aveva discusso col Consiglio di sicurezza «misure addizionali per garantire l’incolumità dei cittadini e delle infrastrutture di vitale importanza in Crimea», in seguito alle presunte incursioni armate ucraine denunciate da Mosca ma negate dal governo di Kiev.
Kiev accusa: Mosca ammassa truppe al confine della Crimea
Accuse che il governo guidato da Poroshenko non ha esitato a definire «fantasie» nonché «un pretesto per ulteriori minacce militari contro l’Ucraina» le accuse di Mosca di organizzare blitz di «sabotatori» in Crimea. «La Russia – ha detto ancora Poroshenko – accusa l’Ucraina di terrorismo nella Crimea occupata nello stesso modo insensato e cinico col quale sostiene che non ci sono truppe russe nel Donbass». Non solo: secondo il portavoce delle guardie di frontiera di Kiev, Oleg Slobodian, negli ultimi giorni la Russia avrebbe concentrato un numero maggiore di militari ben equipaggiati in Crimea nei pressi del confine de facto con l’Ucraina.