Giappone, l’imperatore Akihito in tv: «Sono vecchio, voglio lasciare…»
L’imperatore giapponese Akihito in un rarissimo messaggio videoregistrato alla nazione si è mostrato disponibile ad abdicare. «Quando penso che il mio livello di forma fisica sta gradualmente diminuendo – ha detto – sono preoccupato che possa diventare difficile per me svolgere i miei doveri come il simbolo dello Stato con tutto me stesso come ho fatto fino ad ora». È il secondo messaggio al Giappone dopo il “richiamo all’unità” seguito al devastante tsunami dell’11 marzo 2011, alla base della crisi nucleare di Fukushima. Nel messaggio di dieci minuti che ha di fatto bloccato il Paese, Akihito, 82 anni, ha espresso i timori sulle difficoltà future nell’esercizio delle funzioni imperiali nel caso si verifichi una situazione di incapacità con pesanti e negativi effetti sulla società. Akihito l’ha fatto senza mai menzionare direttamente l’abdicazione guardandosi bene dall’assumere un ruolo politico, inadatto al ruolo di garante e in assenza di una normativa specifica che la disciplini nell’ordinamento nipponico.
L’imperatore Akihito parla in un raro messaggio alla nazione
È stato alcuni anni fa, «dopo i due interventi chirurgici, che ho cominciato a sentire un calo nel mio livello di forma fisica a causa della mia età che avanza e ho iniziato a pensare al futuro, su come devo comportarmi qualora risulti difficile per me portare le mie pesanti mansioni nel modo in cui ho fatto, e ciò che sarebbe meglio per il Paese, per il popolo e anche per i membri della famiglia imperiale che seguiranno dopo di me». Nel far fronte all’invecchiamento, ha aggiunto Akihito in uno dei passaggi del suo messaggio, «penso non sia possibile continuare a ridurre continuamente gli atti dell’imperatore nelle questioni di Stato e dei suoi doveri come il simbolo dello Stato. Una “reggenza” può essere stabilita ad agire al posto dell’imperatore quando questi non possa adempiere le funzioni per motivi come mancanza della maggiore età o grave malattia. Anche questi casi, tuttavia, non cambia il fatto che l’imperatore continui a essere tale fino alla fine della sua vita, anche se non in grado di svolgere pienamente le funzioni».
Akihito: evitare che il Paese si fermi
Quando l’imperatore ha problemi di salute e la sua condizione diventa grave, ha proseguito, «io sono preoccupato del fatto che, come abbiamo visto in passato, la società si fermi e la vita delle persone siano influenzate in vari modi. La pratica della famiglia imperiale è stata che la morte dell’imperatore ha dato il via a eventi di lutto, quotidiani per due mesi, seguiti da eventi funebri per un intero anno. Questi diversi eventi si verificano in concomitanza con altri legati alla nuova era, mettendo a dura prova coloro che sono coinvolti, in particolare, la famiglia lasciato alle spalle. Viene di tanto in tanto chiedersi se sia possibile evitare una situazione del genere».