Il Papa incontra a sorpresa venti ex prostitute “a cui restituire la dignità”

12 Ago 2016 18:50 - di Redazione

Papa Francesco è uscito a sorpresa dal Vaticano per incontrare venti ragazze salvate dalla prostituzione. Il “Venerdì della Misericordia” del mese di agosto ha visto il pontefice recarsi in un quartiere nella periferia della città di Roma, in via di Pietralata, dove in un complesso condominiale ha incontrato alcune ragazze che partecipano al progetto di recupero della Comunità Giovanni XXIII, fondata da Don Benzi. È  stata una vera sorpresa per le giovani che aprendo la porta dell’appartamento privato, tutto si aspettavano tranne che vedere papa Francesco.

Papa Francesco visita la Comunità Giovanni XXIII

Il Papa si è intrattenuto per oltre un’ora ascoltando le tristi esperienze di queste ragazze e le ha incoraggiate a guardare avanti con tanta fiducia. Erano presenti all’incontro il responsabile nazionale della Comunità Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda, l’assistente spirituale don Aldo Bonaiuto ed alcuni operatori in strada della Comunità. Un’attenzione particolare da parte del Papa a questo gruppo rappresentativo di ragazze, dell’età media di trent’anni, provenienti dalla Romania, dalla Nigeria, dall’Ucraina, dall’Albania e dall’Italia. «In un momento di vacanza quando più forte si fa il senso del divertimento, spesso non curante delle regole, il segno di Papa Francesco è stato quello di voler restituire piena dignità a queste ragazze che hanno subito forti violenze, soprusi, e intimidazioni dal racket della prostituzione», ha sottolineato una nota pubblicata sul sito del Giubileo della MisericordiaCon questo segno papa Francesco «ha voluto ribadire che la Misericordia non è una parola astratta ma un’azione concreta con la quale ci si impegna anche nel sociale per restituire dignità a persone sottoposte a nuove forme di schiavitù».

Le visite del Papa durante il Giubileo

L’incontro con le venti giovani è stato il settimo segno di misericordia compiuto da papa Francesco nel corso del Giubileo: a gennaio visitò una casa di riposo per anziani, e malati in stato vegetativo; a febbraio, una comunità per tossicodipendenti a Castelgandolfo; a marzo (Giovedì Santo) il Centro di accoglienza per profughi (Cara) di Castelnuovo di Porto; ad aprile la visita ai profughi e migranti nell’isola greca di Lesbo; a maggio la comunità del “Chicco” per persone con grave disabilità mentale a Ciampino; a giugno due comunità di sacerdoti in condizioni di disagio e anziani che non avevano potuto partecipare alle iniziative giubilari.

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