Napoli, rissa nel campo nomadi: romeno ucciso con un coltello da cucina
Un romeno di 37 anni, Lucian Memet, è morto accoltellato in una rissa avvenuta nella notte nel campo nomadi di via Virginia Wolf, nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Secondo quanto si è appreso, l’uomo è stato aggredito e colpito da altre tre persone di etnia rom, poi datesi alla fuga. La salma è stata sequestrata e il pm di turno ha disposto l’autopsia. Sul corpo dell’uomo ferite alla schiena ed al capo. Nel corso della rissa altri due rom, di 36 e 18 anni sono rimasti lievemente feriti e soccorsi sul posto da personale del 118. Secondo quanto riferito dai carabinieri, che indagano sul fatto, Memet, domiciliato nel campo nomadi, già noto alle forze dell’ordine, a seguito di un’animata discussione con alcuni connazionali, è stato aggredito e colpito al cranio con oggetti contundenti, morendo sul posto. Durante il sopralluogo dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli è stato trovato e sequestrato un coltello da cucina con tracce di sangue. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri di Poggioreale.
Il campo nomadi senza acqua, luce e pieno di rifiuti speciali
Il campo nomadi di via Wolf a Ponticelli, in parte di proprietà privata, (circa 16.000 metri quadrati) e in parte di proprietà del Comune di Napoli, (11mila), occupata abusivamente da circa 310 persone di etnia rom, di cui 100 minori. Secondo la Procura. che ne ha recentemente disposto il sequestro, è “un terreno privo di acqua corrente, di impianto di distribuzione di energia, caratterizzato dalla presenza di ingenti quantitativi di rifiuti speciali, pericolosi e non, tra cui materiale di risulta di attività di demolizione edilizia, guaine bituminose, elettrodomestici, imballaggi di plastica ed in legno, infissi in legno, carcasse di autoveicoli, rottami ferrosi, pneumatici fuori uso, apparecchiature elettriche, indumenti usati”.